DRAGON AGE:
IL TRONO USURPATO
Titolo: Il trono usurpato
Autore: David Gaider
Serie: Dragon age
Editore: Multiplayer.it Edizioni
Prezzo: //
Prezzo E-book: 9,99
Pagine: 344
Anno: 2012
TRAMA
Dopo che sua madre, l’amata Regina Ribelle, è stata
tradita ed assassinata dai suoi sleali Lord, il giovane Maric diventa il capo
della rivolta per liberare la sua terra dal giogo di un tiranno straniero.
I suoi concittadini vivono nella paura; i comandanti lo considerano inesperto: gli unici suoi veri compagni sono Loghain, un insolente giovane fuorilegge che gli salvò la vita, e Rowan, la splendida fanciulla guerriera sua promessa sposa sin dalla nascita. Circondato da spie e traditori, Maric deve trovare non solo il modo di sopravvivere, ma
anche quello di compiere il suo destino: riportare la libertà a Ferelden e restituire alla sua discendenza il trono rubato.
I suoi concittadini vivono nella paura; i comandanti lo considerano inesperto: gli unici suoi veri compagni sono Loghain, un insolente giovane fuorilegge che gli salvò la vita, e Rowan, la splendida fanciulla guerriera sua promessa sposa sin dalla nascita. Circondato da spie e traditori, Maric deve trovare non solo il modo di sopravvivere, ma
anche quello di compiere il suo destino: riportare la libertà a Ferelden e restituire alla sua discendenza il trono rubato.
OPINIONE
PERSONALE (no-spoiler)
Oggi parliamo di un genere particolare di libri,
quelli tratti da videogames. Ovviamente questo genere di libri può interessare
solo ad un pubblico che ha amato la saga videoludica citata, ma lo trovo anche
un ottimo punto di partenza per chi vuole addentrarsi nel mondo del Thedas
senza aver mai preso un pad in mano.
Partiamo da due fatti:
1. L’unico
genere che merita un libro è il gioco di ruolo
2. Ha
senso farlo se la storia narrata nel libro è antecedente, o in caso la saga si
conclusa, successivo a ciò che è narrato nel gioco.
Io amo la saga di Dragon Age. Tutta la storia che
andiamo ad affrontare nei tre capitoli usciti è perfettamente calata nel mondo
narrato egregiamente tramite il codex, ed essendo un mondo che varia con le
scelte fatte nei precedenti capitoli, ognuno può avere un esperienza singolare
dei vari titoli.
Questo come gli altri libri scritti da Gaider sono
collocati in un tempo precedente ai fatti che troviamo narrati in Dragon Age
Origins, il primo della serie. Cosa che è geniale. La storia antecedente nei
giochi ci viene in piccola parte narrata, ma viene presa come immutabile perciò
non c’è nessun legame con i giochi. In
questo in particolare vedremo come Maric, aiutato da Loghain, ha guidato la
ribellione dei fereldiani contro gli invasori Orlesiani.
Partiamo facendo una piccola panoramica del mondo.
Esistono umani, elfi, nani e qunari, ma qui gli
ultimi non li vediamo, e la prime due razze possono avere al loro interno i
maghi.
Il Thedas, il continente nel quale è narrata la
storia, è diviso a grandi linee in tre vasti regni:
1. L’impero
Tevinter: antico impero governato dai maghi e che prima del primo flagello
governava su tutte le terre.
2.
L’impero d’Orlais: regno dove è situata
il capo religioso della chiesa, la Divina, e dove si trova una società simile a
quella della Francia di Luigi XIV. Da notare che i personaggi che vivono qui
hanno l’accento francese
3.
Il regno del Ferelden: qui è dove
si situa la nostra storia. E’ un regno antico che è stato circa 100 anni prima
invaso dall’Orlais e vuole ritrovare la libertà.
4. Poi
esistono i Liberi Confini, molti regni indipendenti come Antiva e Navarra e le
regioni dominate dai qunari.
Potrei parlarvi per ore dell’universo creato da
BioWare, ma qui riduciamoci a parlare oggettivamente del libro.
Essendo la storia antecedente ai giochi non crea
problemi di lacune date da non aver giocato la trilogia, anche se per chi come
me ha giocato i titoli ci sarà un maggior coinvolgimento emotivo nella storia.
Prendiamo ad esempio Loghian che vediamo
trasformarsi da figlio di un bandito a primo generale del futuro re Maric. Se
avete giocato Origins ci sarà una certa reazione alla sua presenza, ma vi posso
assicurare che anche in questo libro si potrà provare la stessa forte emozione
provato dopo il prologo.
Per carità è un personaggio ben scritto che si fa
odiare, da me, per motivi comprensibile e non del tutto sbagliati, ma
personalmente trovo che prima la tua fedeltà vada alla felicità del tuo amico
che ad un ideale, per quanto questo sia moralmente accettabile.
La traduzione del testo è sommaria e molte volte ci
troviamo davanti ad errori di grammatica e di sintassi, cosa che però va a
migliorarsi nei libri successivi.
Questa traduzione lasciata andare per campi crea un
ostacolo in più a chi non conosce i titoli, oltre al fatto che l’immersività
della storia va a risentirne.
Per quanto riguarda i personaggi mi sono piaciuti
molto perché vediamo un reale sviluppo di tutti.
Maric, ad esempio, possiamo vederlo passare da
giovane impaurito a condottiero e re ammirato e seguito.
Le avventure si susseguono nelle Selve Korkari di
cui scopriremo la pessima fame e soprattutto con l’incontro di Maric con
Flemath e il patto che non ci viene svelato fa salire l’adrenalina a mille.
Vedere gli intrighi, il contrasto fa orlesiani e i
fereldiani, con le loro tradizioni e i loro credi. Vedere un popolo fiero che
non si piega.
Non è un libro imperdibile o perfetto, ma a me è piaciuto
molto dato il mio legame con la saga e spero di aver allettato un pochino chi
non hai mai visto la saga.
Forse è la recensione peggiore o più confusa fatta,
ma spero che il messaggio sia arrivato.
Oddio 'Dragon Age' che saga splendida!! (il videogioco intendo)
RispondiEliminaI libri sono sempre stata curiosa di leggerli!