EMMA
Jane Austen
Jane Austen
Titolo: Emma
Autore: Jane Austen
Editore: BUR Rizzoli
Prezzo: 8.90
Prezzo E-book:0.99
Pagine: 556
Anno: 1815
TRAMA
Emma
è bella, ricca, intelligente. E vuole inventarsi una vita che le assomigli. Al
centro di intrighi amorosi che lei stessa sollecita e da cui alla fine è vinta,
prima intreccia un difficile rapporto di amicizia con una donna di ben diverse
origini sociali, poi avvia un flirt segreto e dagli esiti infausti con il
figliastro della governante. Non mancano altri personaggi e altre storie: le
coppie si formano sotto il segno d'un Amore sopraffatto da illusioni, ambizioni
mondane, affinità sensuali.
Questo è l'ultimo romanzo della Austen ed è considerato il suo capolavoro. Un grande classico qui presentato in tre libri secondo un antico itinerario di lettura che rispecchia la divisione in uso nell'Ottocento.
Questo è l'ultimo romanzo della Austen ed è considerato il suo capolavoro. Un grande classico qui presentato in tre libri secondo un antico itinerario di lettura che rispecchia la divisione in uso nell'Ottocento.
***
Figlia del pastore anglicano George Austen e di Cassandra Leigh,
Jane Austen nacque il 16 dicembre del 1775 a Steventon, nello Hampshire, un piccolo villaggio nel sud-est dell'Inghilterra.
Penultima di otto figli, sei maschi e due femmine (James, George, Edward, Henry
Thomas, Francis William Frank, Charles John, Jane e Cassandra Elizabeth), fu
legata particolarmente alla sorella Cassandra.
Tra il 1795
e il 1799 la Austen iniziò la stesura di quelli che
diventeranno i suoi lavori più celebri: Prime impressioni, prima bozza
di Orgoglio e pregiudizio ed Elinor e Marianne che divenne Ragione e
sentimento.
Dopo
l'arrivo a Chawton, Jane Austen riuscì a far pubblicare quattro romanzi
ottenendo un discreto successo. Tramite il fratello Henry, l'editore Thomas
Egerton acconsentì nel 1811 a pubblicare Ragione e
sentimento di cui si vendettero tutte le copie già a metà del 1813. Lo stesso
Egerton pubblicò, nel gennaio del 1813, Orgoglio e pregiudizio, ultima
revisione di Prime impressioni. Il romanzo fu accolto immediatamente
molto bene e già nell'ottobre dello stesso anno ne fu stampata una seconda
edizione. Nel 1812 iniziò la stesura di Mansfield Park, terminato e pubblicato nel 1814, ne furono
vendute tutte le copie in sei mesi.[9]
Sempre nel
1814 iniziò la stesura di Emma, concluso nel 1815 e
pubblicato nel dicembre dello stesso anno da John Murray, noto editore di Londra. Emma
fu l'ultimo romanzo della Austen pubblicato in vita. Infatti il suo ultimo e
più maturo romanzo, Persuasione (che scrisse nel 1815), fu
pubblicato postumo nel dicembre del 1817 insieme a L'abbazia
di Northanger ancora inedito.
OPINIONE PERSONALE
La
mia opinione sulla Austen già la sapete, e questa opinione è anche sottolineata
dal fatto che la mia seconda recensione su un classico sia un altro suo libro.
Non recensirò però solo i sui romanzi, infatti per queste particolari
recensioni ho scelto i due libri di questa autrice che preferisco.
Come
già dice il titolo la protagonista indiscussa di questo romanzo è Emma e qui è
davvero la donna ha farla da leone. In Orgoglio e Pregiudizio tutta la storia
viene sì raccontata dal punto di vista della famiglia Bennet e soprattutto da
Lizzie, ma il personaggio che dominava la storia era Mr. Darcy; qui invece il
personaggio maschile Mr. Knightley è una figura sì importante, ma è solo un
contorno.
Mi
spiego. In realtà la storia non si basa sulla storia d’amore tormentata o
difficile, ma sulla volontà di Emma di far sposare Harriet, la sua migliore
amica, con un ragazzo benestante e piacente. Come notate qui Emma prede il
posto della signora Bennet e in alcuni momenti prende anche il poco rigore e il
poco attaccamento alla realtà di quest’ultima.
Affermo
che Emma non veda la realtà delle cose perché Harriet è una ragazza senza
famiglia, senza una grande istruzione e non troppo bella. Una ragazza di tale
estrazione sociale al tempo non aveva molte possibilità di sposarsi e Emma le
fa sognare di poter sposare chi vuole.
Qui
si vede una cattiva azione fatta però con le migliori intenzioni; che alla fine
sono le azioni che fanno più danni di tutti. Harriet è infatti innamorata di un
contadino e lui la ricambia, ma per Emma la sua amica può desiderare di meglio
e impedisce l’unione, che alla fine avverrà lo stesso.
Emma
non vede la realtà, ma la sua realtà!
Lei
è una ragazzina viziata che ha sempre ottenuto quello che voleva e non riesce a
capire che la vita non va così, che lei non può far sposare Harriet con il
decano, che lei non può incitarla a vette che non può raggiungere.
C’è
una certo realismo pessimistico, una defavolizzazione della realtà, passatemi
il termine inventato, ma esprime il concetto.
Questa
storia di crescita fa vedere come Emma perda quegli occhiali, da fanciulla, che
le facevano vedere tutto rosa e facile per dovere mettersi in contrasto con la
realtà, quella cruda e cattiva che c’è fuori dalle mura del suo castello
d’orato.
Il
tutto però scritto con la dolcezza caratteristica della Austen, perciò il più
grave dolore che Emma prova è la tristezza per aver impedito alla ragazza di
stare con il suo vero amore, o di aver offeso Mr. Knightley. Nulla di
trascendentale.
La
fine porta ad avere una Emma più matura e consapevole della realtà, anche senza
averne visto gli aspetti più crudi.
La
crescita dei personaggi, la loro maturazione, argomento caro all’Austen qui
raggiunge l’apice perché nel personaggio di Emma spocchioso e antipatico
all’inizio, si trasforma in una donna matura e più realista.
Ci
possiamo un po’ tutti impersonare in lei perchè chi a volte non voleva vedere
una realtà negativa su un amico, chi non gli voleva dare un futuro migliore?
Il
problema è che adesso è una cosa possibile, all’epoca era una cosa non
impossibile, ma inimmaginabile. Le classi erano quelle e non si doveva
mischiare una classe con l’altra.
Una
delle cose più belle del libro è proprio questo disinteresse alla divisione fra
classi. Emma non vuole meno bene a Harriet perché è di una classe diversa, anzi
all’inizio si avvicina a lei come per gioco, ma poi si affeziona alla ragazza.
Non c’è interesse, cattiveria, volontà di sottomettere, Emma vede Harriet come
una ragazza dolce e graziosa che merita il meglio, anche quello che non può
avere.
Per
questo affermo che la storia d’amore non prende i caratteri principali del
libro, ma è un piacevole sfondo. Mr. Knightley serve come voce della coscienza,
più che come amore, anche se l’ultima scena sarà la dichiarazione di esso; la
parte principale del romanzo è l’amicizia, quell’amicizia che supera le classi,
la vera amicizia.
Qualcuno
può non vederla come me, ma non mi importa, per me Emma è una storia di
amicizia più che una storia d’amore. Ormai la Austen sta invecchiando e non è
più alla ricerca del grande amore, ma delle cose che possono darle felicità e
certezza.
Adesso
pongo una domanda. Perché la Austen odiava così tanto i chierici da descriverli
sempre come idioti?
SCENA PREFERITA
Il
matrimonio fu molto simile a latri matrimoni nei quali gli altri sposi non
hanno particolare interesse per il lusso e l’ostentazione; e la signora Elton,
basandosi sui dettagli forniti dal marito, lo giudicò assai modesto e di gran lunga
inferiore al suo. “Pochissimo raso bianco, pochissimi veli di pizzo; una cosa
davvero miserevole! Selina sarebbe rimasta stupefatta quando lo avrebbe
saputo”. Ma, a dispetto di queste gravi manchevolezze, gli auguri, le speranze,
la certezza, le predizioni del piccolo gruppo di veri amici presenti alla
cerimonia, ottennero pieno compiacimento nella perfetta felicità di questa
unione.
CONSIGLIO
Se
non siete attratti dall’idea di leggere 600 pagine, anche se ne vale la pene ve
lo assicuro, potete guardare il film Emma
del 1996. In 121 minuti vi siete visti la storia raccontata nelle sue parti più
importanti anche se molto riassunta.
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