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venerdì 26 febbraio 2016

Non solo telefim ... Spazio Anime (Noragami)



NORAGAMI



Titolo: Noragami
Regia: Kotaro Tamura
Musiche: Taku Iwasaki
Studio: Bones
Episodi: 12 + 2 OAV (speciali)
Durata: 24 minuti
Anno: 2014
Genere: Commedy, fantasy, dramma

TRAMA
Hiyori Iki era una normale studentessa di scuola media, almeno fino a quando viene investita da un autobus mentre cercava di salvare la vita di una persona poco prima incrociata per strada di nome Yato. Questo incidente la costringerà ad iniziare una vita non poco bizzarra. Dopo aver conosciuto Yato, il quale le rivela di essere un Dio, scopre che il suo corpo, dopo l'incidente, inizia ad addormentarsi di colpo, e di conseguenza la sua anima subirà una sorta di separazione temporanea. Incapace di risolvere da sola il problema, chiede aiuto a Yato, il quale promette di aiutarla in cambio di 5 yen. Yato, a sua volta, è alla ricerca di uno Strumento Divino, del quale ogni Dio non può fare a meno di avere e lo troverà nell’anima del ragazzo Yukine.


OPINIONE PERSONALE (spoiler)

Come avrete notato sto cercando di espandere quello di cui tratto nel mio blog perché oltre alla mia grande passione per i libri sono anche una videogiocatrice (anche se non espertissima), una lettrice di manga e vedo abbastanza anime preferendo quelli che si riescono a concludersi in 13-25 episodi e non soffrono della lunghezza estrema degli shonen moderni (One Piece, Naruto per intenderci).
Vi porto come primo esperimento la prima serie di Noragami anime che deriva dall’omonimo manga scritto da Adachitoka (coppia di mangaca composta da Adaki e Tokashiki).
L’anime si trova solo sottotitolato, mentre la seconda stagione è stata acquista dalla Dynit e si trova sottotitolata su VVVVID, sito di streaming gratuito e legale di buonissima qualità sulla quale si trovano sia serie che film.
Questa serie con i suoi personaggi e situazioni mi ha fatto innamorare tanto che la prima stagione, l’unica di cui parlerò nel post, l’ho visionata in una serata.
Se parliamo dell’aspetto più tecnico l’animazione mi è piaciuta soprattutto per le scene di battaglia e l’aspetto grafico dei mostri, questi ammassi di occhi e di colori super sparati che si contrappongono al buio della notte. Nello stesso modo sia il colore degli occhi di Yato e Yukine o quello della coda di Hiyori vengono enfatizzati in sfondi monocromatici od oscuri.
Il disegno e' fluido e accattivante. Riesce ad essere innovativo e classico nei momenti piu' tranquilli.
Quando ci troviamo nelle scene comiche l'importanza viene data ai volti che tendono a diventare molto caricaturali e divertenti. Anche se siamo in uno shonen, cioè manga concentrato sulle battaglie, quest’ultime non sono poi molte, anzi ci vediamo davanti un grande approfondimento psicologico di Yukine e interi episodi di calma. Allo stesso modo il genere commedia risalta molto nelle prime puntate e nei due AOV, ma lascia lo spazio ad argomenti più seri quando è necessario.
Sono molto contenta di queste scelte perché  si crea una giusta commistione di generi senza che uno predomini sull’altro e senza che l’anime diventi pesante nella sua narrazione.
Le musiche mi sono molto piaciute perché sono incalzanti nelle scene di battaglia e la sigla è una delle poche che voglio sempre rivedermi poiche' piena di ritmo e con un ritornello facile da ricordare anche se in una lingua così diversa dalla nostra come il giapponese.
Le musiche sono una commistione di rap e ritorni di chitarra elettrica e batteria, ma abbiamo anche melodie più tranquille per i momenti leggeri e silenzi dove è necessario.
Qui sotto vi metterò la sigla per farvi capire cosa intendo.





Il mondo di Noragami si divide in due la Riva Vicina (il nostro mondo) e la Riva Lontana (l’aldilà) però ci sono delle entità che si muovono tra questi due mondi e questi sono: 
gli dei, le anime delle persone che diventano
Strumenti Divini e Ayakashi (una massa di emozioni negative e disgrazie).
Foto di uno di questi Ayakashi --->
Per quanto riguardo gli dei ci sono sia dei inventati come Yato e dei realmente esistenti nella cultura giapponese come Tejin, il dio degli studenti, molto popolare e amato con milioni di richieste ogni giorno.
In questo mondo gli dei nascono dai desideri degli uomini e il loro lavoro é sia esaudire i desideri degli uomini al prezzo di 5 yen che distruggere gli Ayakashi. Molte volte le due cose coincidono perché gli Ayakashi sono ammassi di emozioni negative ed influenzano con questa malignità le anime degli esseri umani portandoli a passare il limite come uccidere o suicidarsi.
Una questione interessante sono gli Strumenti Divini, anime di esseri umani che non passando nella Riva Lontana, ed essendo pure, possono essere utilizzate dagli dei come armi per purificare e distruggere gli Ayakashi.
<--- Foto di Yato e Yukine come suo Strumento Divino
Gli dei dando un nome a queste anime ne entrano in possesso e il loro rapporto diventa simile a quello tra padre e figlio o amici come nel caso di Yako e Yukine.
Gli Strumenti Divini però sono anche considerati solo oggetti poiché appena danneggiano il loro padrone vengono allontanati e abbandonati o addirittura uccisi. Questa oggettivazione viene palesemente ripetuta negli episodi, ma Yato volendo riscattarsi per il suo passato e salvare Yukine, visto la sua età problematica, rifiuta la cosa e cerca in tutti i modi comportarsi da amico.
Iniziamo a parlare dei personaggi.

Yato é descritto come un dio minore e vagabondo che accetta ogni desiderio degli esseri umani per
cercare di raccattare più soldi possibili così da costruire un tempio e diventare una divinità famosa.

Questa sua vena vagobonda gli fa continuare a perdere i suoi Strumenti Divini che vogliono un
padrone più importante e che possa farli vivere in modo più dignitoso. Ovviamente è anche usato come spunto per le gag comiche della serie fra lui e Yukine.
Yato, però, nasconde un lato oscuro infatti prima era un dio della catastrofe. Questi dei sono
coloro che accettano di avverare i desideri più nefandi delle persone come gli omicidi. Un dio può esistere solo finché viene pensato dagli umani se no scompare, in realtà la situazione è un po’ più complessa ma viene spiegata nella seconda serie e non voglio parlarvi di essa.
Il cambiamento di Yato non ha una spiegazione visibile, ma noi sappiamo che è disposto a tutto per salvare Yukine.
Questa poca consapevolezza nei riguardi dei pensieri di Yato l’ho apprezzata.  Lui è un dio e come tale è normale che noi non possiamo capire tutto quello che prova e anche le sue risposte molto distaccate nella fasi più serie sono ottime.


Hiyori viene considerata la protagonista dell’anime e come tale ha una bontà eccesiva, delle volte pecca di poca intelligenza, ingenua fino all’osso e farebbe di tutto per i suoi amici.
Questo personaggio non ha uno sviluppo interessante come non ha una storia interessante. È una normalissima ragazza di 15-16 anni che va a scuola e segue la lotta libera, finché un giorno cerca di salvare Yato da un camion e la sua anima si stacca dal corpo. Da questo momento si troverà in uno stato di non morte, non vita poiché può non consapevolmente far uscire l’anima dal corpo e viaggiare con Yato e Yukine. Non ho molto altro da dire su di lei perché non mi fa né caldo né freddo.


Adesso parliamo del mio personaggio principale preferito: Yukine.

Lui è un ragazzino che ha un anno in meno di Hiyori ed è morto in circostanze a noi sconosciute. L’unica cosa che sappiamo sul suo passato le vediamo per pochi attimi nella mente di Yato e poi basta. La cosa ha senso perché se Yukine si ricordasse del suo passato non potrebbe accettare il fatto di andare oltre e non interessarsi alla vita dei suoi cari.
Sappiamo anche che doveva essere un anima pura e morta non per suicidio, perché è essenziale per essere uno Strumento Divino.
La maggior parte delle puntate sono basate proprio sull’accettazione di Yukine della sua nuova natura e il tutto culmina in “Oltre il limite” & “Nome”, le puntate più belle.
Yukine è un umano al 100% e prova tutti i sentimenti contrastanti di essere un anima che vive fra i vivi. La sua sofferenza, i suoi desideri, i suoi sogni infranti possiamo capire tutto e compatirlo. La sua nuova natura non è facile e il legame problematico con Yato che ha una facciata fredda non aiuta il processo, è impossibile non soffrire con lui.
Oltre a tutti i problemi Yukine si trova anche nell’età dell’adolescenza che di per sé è problematica, come possono confermare tutti quelli che ci sono passati. Abbiamo una persona giovane, ferita, egoista e distruttiva che non vuole accettare la sua nuova situazione. È caratterizzato in modo perfetto.

Il legame fra Strumento Divino e dio è forte. Gli dei non provano i sentimenti umani, ma possono capirli attraverso gli Strumenti. Ogni volta che il primo soffre o fa atti “cattivi” (non reputo un adolescente che fa pensieri spinti guardando una ragazza una cosa cattiva), il secondo prova un dolore sul collo e se la cosa persiste la malevolenza permea il dio infettandolo e portandolo vicino alla morte. Nello stesso tempo lo Strumento infettato incomincia a mostrare sul suo corpo degli occhi che lo portano a diventare un Ayakashi.


Non guardare se siete intenzionati a vedere la serie e' parte dell'episodio "Nome". Sono i 9 minuti centrali.



Capite adesso fino a che punto si spingerà il problema, ma non posso incolpare Yukine di nulla. Lui aveva bisogno di una guida, ma nessuno lo ha aiutato e si è dovuto arrivare a toccare il fondo per risalire.
Ovviamente ci sono altri personaggi e situazioni, ma lascio qualche sorpresa spero di avervi interessato e cercherò di portare anche altri anime se li vorrete.
Grazie.



domenica 20 dicembre 2015

Jolly Roger vol.1 (La terra di nessuno) - Gabriele Dolzadelli



JOLLY ROGER
LA TERRA DI NESSUNO



Titolo: La Terra di nessuno
Autore: Gabriele Dolzadelli
Serie: Jolly Roger
Editore: youcanprint
Prezzo: 16,00
Prezzo E-book: 0.99
Pagine: 352
Anno: 2014


TRAMA
1670.
In un clima di scontri per la colonizzazione del nuovo mondo e per la supremazia commerciale, un giovane irlandese di nome Sidvester O'Neill parte per il Mar dei Caraibi con destinazione l'isola di Puerto Dorado. Lo scopo è quello di ritrovare il fratello Alexander, partito anni prima, per riportarlo a casa. Ma il viaggio avrà risvolti inaspettati. Nelle oscurità della giungla della piccola isola vi è nascosto un segreto a cui le principali potenze europee (Francia, Inghilterra ed Olanda) ambiscono. Intrighi, inganni e complotti farciscono le giornate di Puerto Dorado, in una lotta al potere fra i più astuti capitani presenti sull'isola. Il tutto sotto l'occhio vigile di una nave pirata ancorata all'orizzonte, di fronte a quella piccola terra di tutti e di nessuno.

OPINIONE PERSONLA (no-spoiler)

La prima cosa che voglio dire è un grazie all’autore che mi ha gentilmente contattato è mi ha fatto scoprire questa serie storico-fantastica. Storica per l’ambientazione, fantastica perché ovviamente utilizza personaggi fittizi durante la narrazione.
Personalmente mi è nato un sorriso la scritta a pagina 5 dove sottolinea la questione dei personaggi inesistenti, ma visto che ho finito di giocare ad Assassin’s Creed ho avuto un flashback potente.
Ok la smetto di parlare dei fatti miei e incominciamo a parlare del libro.
Prima ancora della storia ci vengono presentate un cinque pagine con i nomi dei personaggi e le parentele, una mappa molto carina e altro.
Sono stata piacevolmente colpita da questo soprattutto perché ho la memoria di un paguro stupido e perciò la cosa aiuta molto anche perché i personaggi sono un bel po’ e avere una specie di glossario non fa mai male.
Per gli amanti delle citazioni posso dire che questo libro ne’ ha qualcuna davvero carina, ma non troppe evitando di cadere nel baratro del richiamo nostalgico che mi fa solo arrabbiare.
Ho molto apprezzato lo stile narrativo adottato dall’autore perché crea una buona immersione nella vita dei pirati e riesce ad essere coinvolgente nei momenti più intimi dove si va ad approfondire l’animo di Sid (lo chiamo così perché il nome sarà originale, ma l’ho storpiato un paio di volte di troppo durante la lettura).
Una storia con momenti avventurosi, ben dosati con attimi di calma e di riflessione. Sid non si può considerare certo l’uomo più fortunato del mondo, ma alla fine i protagonisti un po’ sfigatelli ci piacciano.
Per quanto ci sia un  buon intreccio di vari archi narrativi, infatti abbiamo molti personaggi che si passano la palla della narrazione sono lieta di dirvi che Sid è rimasto costantemente il mio preferito anche se si possono percepire dei momenti di calo.
Una cosa molto buona di questo romanzo è la capacità di far muovere coerentemente all’epoca le azioni e i pensieri dei personaggi, aiutandoci nell’immersione totale. Dei momenti dove avrei preferito uno svolgimento diverso ci sono stati, ma è più per una mia preferenza personale perché alla fine la trama riesce a reggersi benissimo anche senza particolari stravolgimenti.
Mi sono trovato in mano un romanzo ben strutturato e interessante, anche se sconsiglio la lettura a chi non ama l’epoca o l’ambiente dei pirati.
È un ottimo romanzo di esordio che fa presagire un buon futuro e sono rimasta piacevolmente colpita dalla mancanza di errori di battitura, sintassi, impostazione della pagina che sono facili da riscontrare nei primi lavori.
L’ultima parola la spendo per la copertina che mi è subito piaciuta molto e non è una cosa da sottovalutare a livello di marketing perciò: Ottima scelta!






domenica 8 novembre 2015

Fidanzato di scorta - River Jaymes - The Boyfriend chronicles N*01



FIDANZATO DI SCORTA


Titolo: Fidanzato di scorta
Autore: River Jaymes
Serie: The Boyfriend Chronicles
Editore: Triskell edizioni
Prezzo: 9,69
Prezzo E-book: 4,49
Pagine: 220
Anno: 2014


TRAMA
Professionalmente parlando, il dottor Alec Johnson ha quasi raggiunto tutti i suoi obiettivi. Insieme al suo ex, il dottor Tyler Hall, è anche il vincitore di un premio a loro destinato per il lavoro che svolgono con i senzatetto. Purtroppo, però, la sua vita privata fa un po’ pena, soprattutto perché ci sono in previsione per lui diversi eventi ai quali dovrà partecipare insieme a Tyler e al suo nuovo fidanzato. Nel tentativo di sollevarsi l’umore, Alec acquista una moto, ma non ha nemmeno idea di come si usi.
Dylan Booth non ha tempo per il dottor “Incapace” e per la sua Harley del 1964, ma nonostante sia un meccanico un po’ arrogante, non riesce a dire di no alla sua richiesta di aiuto.
Dopo aver trascorso la sua adolescenza per le strade e aver perso il suo migliore amico a causa dell’HIV, Dylan decide che dare una mano a quell’uomo impegnato a fare del bene sia il minimo che possa fare.
Ma vedere Alec interagire con il suo ex rende Dylan stranamente protettivo nei suoi confronti, tanto che invece di presentarsi come meccanico dichiara di essere il suo nuovo fidanzato.

L’ex sospetta che Dylan stia mentendo.
Alec sostiene che Dylan sia pazzo.
E Dylan non è sicuro di riuscire a fingere di essere gay.

OPINIONE PERSONALE (spoiler)

Questa serie l’ho iniziata perché mentre facevo le uscite dello scorso mese ho letto la trama del secondo capitolo che mi ha molto intrigato. Non sapendo come erano collegati i capitolo ho deciso di prendere il primo e leggerlo.
Voglio essere schietta non è strettamente necessario comprare il primo libro per leggere il secondo, ma è meglio farlo. Dà al lettore un quadro più completo riguardo alla serie. Tyler il protagonista del secondo libro viene introdotto parzialmente qui, visto che è l’ex di Alec, ma soprattutto è importante per Noah.
Il vero protagonista della storia per me è Dylan: il suo viaggio verso l’accettazione di un omosessualità repressa a causa del fatto che si sia dovuto vendere da ragazzino per sopravvivere per strada; la sua relazione con Rick che era qualcosa di più di un amicizia, ma per paura non poteva essere nient’altro che quello; la sua difficoltà ad accettare relazioni.
Dylan è un personaggio patetico, nel senso di pieno di pathos. È pieno di paure, ma rimane forte e anche se ha volte scappa, accetta di aver sbagliato e chiede perdono. È un personaggio molto umano.
Dall’altra parte c’è Alec che ha passato quasi tutto il tempo della sua relazione con Tyler ha combattere per far accettare le nozze gay e quando c’è riuscito lui l’ha lasciato. Siamo arrabbiati con Tyler all’inizio, ma poi vediamo quanto Alec abbia messo la voglia di una relazione sopra la vera relazione e allora capiamo perché Tyler ha fatto bene ad andarsene.
Forse una delle scene più tristi, dopo la confessione di Dylan di essersi prostituito, è quando Alec comprende questa verità e quanto soffra per questo.
Sono molto contenta che la madre di Alec sia stata rappresentata come stramba, ma che ha accettato senza problemi l’omosessualità del figlio, delle volte stufa vedere genitori che non accettano la natura dei figli (anche se sono molti).
Parlando di Noah non vedo l’ora di leggere il suo libro perché la storia che ha avuto con Rick è davvero triste, non posso immaginare la sofferenza che si prova a perdere l’uomo che ami dopo pochi mesi che lo hai trovato, ma anche perché il fatto che lui faccia tutto per nascondere il dolore per questa perdita può darci una storia straordinaria. Oltre il fatto che è folle e molto ironico, cosa che amo.
La storia è davvero scritta bene e le scene di sesso ci sono, ma sono poche e ben descritte. Non posso che elogiare questo libro che mi ha dato molto di più di quello che chiedevo.
Una lettura da fare.