mercoledì 22 maggio 2013

Recensione: Red - Kerstin Gier - La trilogia delle gemme N*01



RED
Titolo: Red
Autore: Kerstin Gier
Serie: La Trilogia delle gemme
Editore: Corbaccio
Prezzo: 11,00
Prezzo E-book:7,99
Pagine: 329
Anno: 2011
TRAMA
Per l'amica Leslie, Gwendolyn è una ragazza fortunata: quanti possono dire di abitare in un palazzo antico nel cuore di Londra, pieno di saloni, quadri e passaggi segreti? E quanti, fra gli studenti della Saint Lennox High School, possono vantare una famiglia altrettanto speciale, che da una generazione all'altra si tramanda poteri misteriosi? Eppure Gwen non ne è affatto convinta. Da quando, a causa della morte del padre, si è trasferita con la mamma e i fratelli in quella casa, la sua vita le sembra sensibilmente peggiorata. La nonna, Lady Arisa, comanda tutti a bacchetta con piglio da nobildonna e con l'aiuto dell'inquietante maggiordomo Mr Bernhard, e zia Glenda considera lei, Gwen, una ragazzina superficiale e certamente non all'altezza del nome dei Montrose. E poi c'è Charlotte, sua cugina: capelli rossi, aggraziata, bravissima a scuola e con un sorriso da Monna Lisa. È lei la prescelta, colei che dalla nascita è stata addestrata per il grande giorno in cui compirà il primo salto nel passato. Charlotte si dà un sacco di arie, ma Gwen proprio non la invidia: sa bene che si tratta di una missione pericolosissima non solo per la sua famiglia ma per l'umanità intera, e da cui potrebbe non esserci ritorno. E non importa se Charlotte non viaggerà sola ma sarà accompagnata da un altro prescelto, Gideon de Villiers, occhi verdi e sorriso sprezzante... Gwen non vorrebbe davvero trovarsi al suo posto. Per nulla al mondo...
***
Kerstin Gier è una scrittrice tedesca che scrive romanzi per lo più destinati ad un pubblico femminile, anche sotto gli pseudonimi di Jule Brand e Sophie Bérard. 
Ha studiato musicologia, germanica e anglistica, prima di passare allo studio di pedagogia della comunicazione e della psicologia, laureandosi poi in educazione e divenendo insegnante. Dopo diversi lavori, nel 1995 ha iniziato a scrivere romanzi femminili. Vive con il marito e il figlio in un villaggio vicino a Bergisch Gladbach. Dal suo primo libro, "Männer und andere Katastrophen" (1996) è stato realizzato il film omonimo con Heike Makatsch nel ruolo della protagonista. La serie di quattro volumi che racconta le avventure di Gwendolyn e di Gideon a Londra è un genere fantasy per giovani donne che in primavera 2012 diverrà un film.

OPINIONE PERSONALE (spoiler)

Ho scoperto questa saga grazie ad un’altra blogger. Mentre seguiva la serie d’interviste fatte dall’iniziativa Book Blogger Hunt mi sono imbattuta in questo blog e ho deciso di vedere quali libri aveva letto e recensito. L’occhio mi è caduto su questo libro e la sua recensione era molto positiva, come quella di altri blog che seguo di solito.
Perché vi sto raccontando questo? Perché la mia esperienza con questo libro non è stata altrettanto positiva. Attenzione! NON sto affermando che sia un libro scadente o brutto, anzi; ma l’ho trovato solo un buon libro, nulla di eccezionale.
La storia è ottima. L’idea di creare degli umani che hanno la capacità di viaggiare nel tempo è interessante e ben fatta e il motivo dei viaggiare nel tempo per completare il circolo dei dodici di sangue, mi ha intrigato. I problemi sono altri.
L’ovvietà. L’ovvietà è una cosa che salta subito all’occhio del lettore. Per farvi capire, avete in mente gli episodi del “Tenente Colombo” dove si scopre subito chi è l’assassino e la storia sta nel vedere come lo scopre il nostro tenente, ecco l’idea è questa.
Il lettore è quasi onnisciente, le cose che non sa son ben poche, come: “Cosa succederà quando il circolo di sangue sarà compiuto?”, ma poco di più. Anche questo però è già comprensibile se si sta molto attenti ai primi capitoli.
Sappiamo chi è il cattivo, che faccia ha, come si comporta, che poteri ha eccetera. Sappiamo chi sono i genitori di Gwen. Sappiamo che la società è corrotta.
Adesso mi potreste dire che questa è una cosa importante, ma secondo me lasciare così poche cose da capire è deleterio, perché non c’è nulla che porta la mia voglia di sapere a spingermi a continuare a leggere.
Il mio gusto personale mi porta ad amare molto i misteri, le cose che non sai come andranno a finire fino all’ultimo secondo, la necessità di far congetture su cosa accadrà nel prossimo libro. Questo libro non soddisfa questa mia predilezione.
Non ho niente contro il modo di scrivere scorrevole e molto bello.
Un’altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è che il personaggio che parla, perché il libro è scritto in prima persona, non ha delle reazioni realistiche in alcuni momenti.
I momenti di panico dopo che ha scoperto di poter viaggiare nel tempo sono descritti molto bene e mi sono particolarmente piaciuti, ma altri momenti sono lasciati al caso.
Per spiegarmi il rapporto con la cugina, o la famiglia in generale, non mi sembra curato.
Se Gwen non provava invidia per la cugina all’inizio mi sta anche bene perché non era necessario, ma dopo quando lei la tratta come se le avesse rubato qualcosa perché non si arrabbia.
Perché non ha un comportamento astioso con la nonna che crede che si inventi la capacità di vedere i fantasmi e dopo che si sa che lei ha il gene la nonna non esprime più quell’astio?
Non lo so. Non riesce a convincermi del tutto.
Una cosa che ho molto apprezzato sono le introduzioni ai vari capitoli. I disegni, gli scritti, gli alberi genealogici, mi hanno attratto molto e hanno reso un po’ più interessante la lettura.
Non so se in questa recensione anche se più corta del solito sono riuscita ad esprimere la mia opinione, ma di più non c’era da dire.
E’ un libro bello da leggere, ma nulla di cui non si possa fare a meno, che mi ha sconvolto.

VOTO





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