POSSESSO
Titolo: Possesso
Saga: La confraternita del pugnale nero
Autore: J.R. Ward
Editore: Rizzoli BUR
Prezzo: 11,99
Prezzo E-book: 5.90
Pagine: 496
Anno: 2011
TRAMA
Vishous,
genio informatico, cultore di ogni perversione e membro della Confraternita del
Pugnale Nero, ha votato la propria vita alla lotta contro i lesser. Cresciuto
dal padre in un campo di addestramento, è stato sottoposto a violenze di ogni
genere che ne hanno fatto un sadico abituato a odiare. E la sorte si è accanita
ancor più su di lui con altre due condanne: una mano incandescente, arma
potentissima contro ogni nemico, e la facoltà di prevedere il futuro.
Eppure,
quando il destino bussa alla sua porta, a nulla vale la premonizione che
avrebbe dovuto mettere in guardia un vampiro dotato del dono della preveggenza.
Ferito a morte da un lesser, Vishous viene portato in ospedale e salvato grazie
all’intervento della dottoressa Jane Whitcomb.
Con
lei, per la prima volta, il vampiro sente nascere un sentimento sconosciuto: un
amore così luminoso da rischiare il buio della sua anima. E quando la felicità
sembra finalmente a portata di mano, un destino beffardo torna a chiedere il
conto: questa volta a farne le spese potrebbe essere proprio quell’amore che
Vishous crede indissolubile.
***
J.R. WARD si
è laureata in Storia dell’Arte Medievale e in Giurisprudenza, dopo aver
lavorato per anni in una delle più prestigiose istituzioni medico-universitarie
di Boston.
Oro sangue è il sesto romanzo della serie della Confraternita del Pugnale Nero, con la quale l’autrice ha raggiunto il primo posto della classifica del New York Times.
Il decimo libro della serie uscirà a luglio 2013, non si conosce ancora il titolo in edizione Rizzoli.
Oro sangue è il sesto romanzo della serie della Confraternita del Pugnale Nero, con la quale l’autrice ha raggiunto il primo posto della classifica del New York Times.
Il decimo libro della serie uscirà a luglio 2013, non si conosce ancora il titolo in edizione Rizzoli.
Della
serie La Confraternita del Pugnale Nero Rizzoli ha pubblicato Il
risveglio (2010), Quasi tenebra (2010), Porpora (2010), Senso
(2011), Possesso (2011), Oro sangue (2011), Riscatto
(2012) , Tu sei mio (2012), Ferita
(2013) e RINASCITA (Luglio
2013).
DEDICA
A te.
All’inizio ti ho frainteso
e me ne scuso.
E’ proprio da te essere intervenuto
comunque,
salvando così non solo lui,
ma anche me.
Questa
dedica è la più discussa perché è la prima che probabilmente non è stata
scritta per l’uomo, ma la maggioranza pensa che sia stata scritta per Jane. Il
problema è il maschile usato in tutta la dedica che sembra riferirsi a V.
Comunque, la Ward parlando del personaggio di V non riesce ad esprimere un giudizio completo perché lo descrive come un
personaggio da diecimila sfumature, ma mai alla Mr Grey.
OPINIONE PERSONALE (spoiler)
Di
considerazioni importanti sul libro precedente non c’è n’erano molte, tranne il
fatto della paternità di Bucth. Questo argomento lo tratterò nella recensione
di Ferita, dove Butch dovrà fare i conti con questo. Mi sembra più interessante
fare così.
Questa
è la motivazione per cui parto subito a parlare del libro.
Questo
libro è pieno di cose interessante e colpi di scena, per questo il mio sfogo su
una figura principale cioè la Vergine Scriba sarà fatto nella recensione di Oro
sangue.
Il
problema è che non voglio rovinarvi il poco piacevole avvicinamento a questo
personaggio.
Qualche
cosa la dirò su di lei però, infatti la graziosa dea ha deciso di far diventare
V il Primale, una specie di stallone da monta delle cinquanta elette.
Non
so se mi dispiace più per lui o per le ragazze che non avendo mai incontrato un
uomo si sentono onorate a servire solo per dare figli alla razza.
Lasciando
stare il fatto che scegliere un qualsiasi uomo per farlo solo riprodurre è
follia, ma fra tutti proprio quello con una predilezione per il BDSM.
Per
un branco di vergini che non sanno neanche cos’è un uomo non mi sembra una
scelta azzeccata.
Una
cosa strana è che volendo descrivere un Dominatore molto esperto e violento poi
nell’analisi degli atti intimi fra V e Jane non ci sia nulla di troppo spinto,
o almeno se la cosa sta per succedere avviene un cambio di racconto. Mi spiego
meglio.
Il
rapporto che V e Jane hanno nell’appartamento di V, attrezzato con tutto
l’utile, è descritto in modo da far si vedere cosa sta accadendo, ma senza un
vero racconto, non è coinvolgente. Questo potrebbe essere il limite della
scrittrice che non sapeva come gestire il rapporto BDSM?
Io
penso di no, per quello che accade in Ferita tra V e Bucth, ma non divaghiamo
troppo.
Comunque
non tutti i rapporti intimi sono riusciti a coinvolgermi, come invece altri
hanno fatto.
Analizziamo
però i personaggi.
Partirei
da Cormia, che anche se è un personaggio secondario sarà la protagonista del
libro successivo. Lei è un elette, un eletta che non abbassa troppo la testa e
per questo mi piace. Mi ritrovo molto nei suoi atteggiamenti perché anche io
sarei stata spaventatissima se dovessi unirmi a un uomo che non conosco, anzi
se dovessi fare un atto che non capisco con una persona che non so cosa sia.
Chi non lo sarebbe stato?
Cormia
infatti verrà istruita sul sesso solo dal punto di vista teorico, ma perché
provi terrore. Lei è convinta che proverà molto dolore e che sarà un atto a
senso unico. Devo dire che mi sarebbe piaciuto ascoltare la conversazione fra
la Direttrice e Cormia sul sesso. Anche perché sarebbe stato irritante ed esilarante
al tempo stesso.
Devo
dire che la scena del primo incontro fra lei e Phury mi ha fatto arrabbiare.
Non riesco a capire chi sia così malvagio da legare una povera donna al tavolo
perché venga usata, o chi sia così stupido da pensare che uno dei nostri boys
avrebbe accettato un invito del genere.
Phury
ha affrontato il tutto con molto eleganza e calma, che ho apprezzato, anche se
vedere più fuoco non mi sarebbe dispiaciuto.
John
finalmente ha subito la transizione in questo capitolo e devo dire che è
diventato molto sexy. Un omaccione di due metri con i capelli neri e gli occhi
azzurri e teneri. Non trovo nulla di più attraente. Il fatto che sia descritta
la transizione mi ha colpito, anche se forse avrei preferito un po’ più di
patos, ma nel contesto è stata descritta per non dare fastidio a nessuno.
La
parte più bella di tutto il libro è composta da John e Z ed è quando Z dice a
John di essere a conoscenza del suo stupro e il ragazzo piega la testa
imbarazzato e chiede a Z se lo ha deluso per essersi lasciato fare quelle cose.
La faccia e le parole di Z.
Devo
dire che mi è piaciuto il fatto che John trovasse un'altra guida dopo
l’abbandono di Thor.
Nulla
penso riuscirà in questo libro a raggiungere la bellezza di questa scena. L’ho
riletta così tante volte da saperla a memoria e poi ho pianto. Davvero una
scena bellissima.
Devo
dire che è al pari per tristezza con la scena nel quale V cerca di riportare in
vita in tutti i modi Jane e la Vergine Scriba decidere di incenerire il suo
corpo per evitare questo. Che cosa non è quella scena in patos?
Ho
provato tutte le emozioni provabili: rabbia, tristezza, dispiacere, disappunto,
compassione, affetto, istinti omicidi vari.
La
scena super davvero!!
Adesso
parliamo di V e Jane. La coppia perfetta? No, ma loro si completano bene e Jane
l’ho apprezzata fino a Ferita, per motivi che dirò dopo.
V
non è un tipo espansivo e con il suo passato non potrebbe accettare una donna
troppo passionale. Jane ha quella durezza, quel muro fra lei e i suoi
sentimenti che la rende complementare a V e una degna compagna che capisce la
voglia di non avere intorno troppe persone o di rimanere soli con se stessi.
Ovviamente
c’è un Butch che riesce a sdrammatizzare il tutto e ha far capire a V che il
loro è un legame molto forte di amicizia, ma non è amore e solo quello che ha
con jane è amore.
Una
cosa che ho apprezzato dono i flashback dove si scopre l’infanzia di V e come
era suo padre. Ragazzi, il Carnefice è indescrivibile.
La
padrona di Z rimane sempre il personaggio più odiato, ma il Carnefice la segue
con poca distanza. Una persona così intrinsecamente malvagia è difficile da
trovare e cavoli, credo che lui sarebbe felice solo se tutto quello che attorno
a lui fosse distrutto da lui e tutti piegati alla sua volontà. Non vorrei mai
incontrare una persona così.
Non
capisco poi una cosa. Se il Carnefice ha sempre voluto un maschio, perché
l’unico che ha lo tratta come uno straccio da piedi, anzi come una pungiball?
I
misteri della sua mente da pazzo!!
Comunque
ho molto apprezzato i flashback per capire da dove V era venuto fuori e per
stimare ancora di più il personaggio che è sopravvissuto.
Devo
dire che il libro ha molte parti interessanti, ma che la storia fra i due
protagonisti non mi ha subito presa. Jane e V sono perfetti, ma l’insieme non
teneva.
In
compenso si è scoperto che gli incubi di V erano la premonizione della morte di
Jane.
Per
rendere le cose più facili allo sfigato di turno è?
Poi
la soluzione per farli stare insieme ha spaccato il pubblico, ma ne parlerò
nella prossima recensione.
SCENA PREFERITA
“Bene,
per oggi abbiamo finito. Fila a letto.” Z si voltò per andarsene, ma John
fischiò per attirare la sua attenzione. Il fratello lo guardò da sopra la
spalla. “Sì?”
Lui
dovette farsi forza per comunicare quello che aveva in mente … perché forse non
avrebbe più trovato il coraggio di farlo.
Ti ho deluso? Per quello che è successo
anni fa … sì, insomma, su quella scala? Sii sincero.
Z
battè le palpebre una, due, tre volte. Poi, con una voce stranamente sottile,
disse: “Nemmeno per sogno. Non è stata colpa tua, e non lo meritavi. Mi hai
sentito? Non è stata colpa tua”.
John
fece una smorfia aveva le lacrime agli occhi e dovette distogliere lo sguardo,
abbassandolo sui materassini. Per qualche motivo, sebbene adesso fosse grande e
grosso, si sentiva minuscolo.
…
“Nessuno
dovrebbe mai perdere la propria innocenza per uno stupro. Ma se succede, la
vittima ha tutto il diritto di scegliere il modo di affrontare la cosa, perché
sono affari suoi e di nessun altro. Se non ti va di dire un’altra parola
sull’argomento, io non aprirò bocca.”
Quindi
uscì a grandi passi. E quando la porta si chiuse alle sue spalle, a poco a poco
la temperatura tornò normale.
John
tirò un sospiro di sollievo. E così alla fine, Z era il fratello a cui si
sentiva più vicino. Chi lo avrebbe detto? In fin dei conti loro due non avevano
niente in comune.
VOTO
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