ROMA
42 D.C. CUORE NEMICO
Titolo: Roma 42 d.C Cuore Nemico
Serie: Caput Mundi
Autore: Adele Vieri Castellano
Editore: Leggereditore
Prezzo: 10.00
Prezzo E-book:7.00
Pagine: 448
Anno: 2013
TRAMA
Il legato Marco Quinto Rufo, uomo di estrema forza e
coraggio, è di stanza a Mogontiacum, ultimo avamposto dell’Impero Romano in
terra germanica; a lui il compito di asservire la tribù dei chatti. Dopo una
drammatica battaglia, il suo amico e compagno fraterno, Quinto Decio Aquilato,
riesce a fare prigionieri i due principi, Ishold e suo fratello Raganhar. Ora
che i nemici sembrano essere domati, un pericolo ancora più insidioso incombe
su Aquilato, qualcosa che lui non avrebbe mai pensato di affrontare… Inizia
così un amore impossibile tra un guerriero valoroso e una donna forte e
caparbia divisi dai confini degli uomini ma non da quelli del cuore. Dalle
selvagge foreste germaniche ai fasti, ai palazzi, ai templi della Roma antica,
una storia di passione, ribellione e tradimento che vi trascinerà in un turbine
di emozioni e colpi di scena con indimenticabili protagonisti.
***
Quando
scrivo sono Adele Vieri Castellano,
il nome della mia bisnonna, ligure doc e cugina di un ufficiale che combatté a
fianco di Garibaldi, in Sud America e per l’Unità d’Italia. Lo spirito
combattivo e la testardaggine probabilmente li ho ereditati da loro. Sono nata
a metà degli anni sessanta, ho vissuto per cinque anni in Francia, ho girato
mezzo mondo ma gli unici punti saldi della mia vita sono sempre stati lettura e
scrittura. A nove anni, il mio primo racconto di fantascienza, a dodici in
edicola compravo Topolino ed Urania, la storica pubblicazione di
letteratura fantascientifica di Mondadori. Appassionata di storia antica, di
due periodi storici in particolare, l’antica Roma e l’Egitto, oggi vivo a
Milano, lavoro e traduco per case editrici italiane.
La
trilogia Caput Mundi è composta da:
1. 40
d.C. Destino d’amore
2. 42
d.C. Cuore nemico
3. Libro
inedito
4. Libro
inedito (prequel) presto in libreria
P.S.
La biografia è stata presa dal Blog personale della scrittrice: Adele Vieri
Castellano Blog. A chi interessa scoprire interessanti news, leggere interviste
o altro è il blog perfetto da visitare.
OPINIONE
PERSONALE (spoiler)
Questo
è uno di quei libri che ti lascia un tarlo nella testa, perché alla fine della
lettura il libro ti ha fatto provare emozioni, ti ha fatto piangere, ma nella
tua testa rimane quella vocina che ti dice che qualcosa non suona.
Quel
qualcosa è la prima parte.
Il
libro è diviso in due parti, la prima è un terzo del libro, ma ti lascia
sconvolta.
Mi
spiego.
Dopo
la morte del padre la protagonista Ishold scappa nel bosco, ma viene inseguita
e catturata da Aquilato, che è si un batavo, ma lavora per i romani. Lei odia i
romani perché hanno sterminato la sua gente, ma quando ha la possibilità di
pugnalarlo o di farlo mangiare da un orso, non lo fa.
Adesso
capisco il fatto che la signorina non aveva mai ucciso, ma almeno dargli un
pugno, morderlo, ribellarti con un atto più eclatante di uno sputo o di una
battuta.
Queste
sono le cose che odio perché lo scrittore ti prepara ad un certo tipo di
personaggio, una principessa guerriera, ma tu
ti ritrovi con un lama dalla lingua tagliente.
E’
come ordinare una pasta e ti portano una bistecca, buono, ma non è quello che
volevi.
E
poi la parte più bella, penso che sia la prima volta che voglio uccidere un
protagonista che poi ho apprezzato, Aquilato rassicura Ishold che le donne e i
bambini della sua tribù non sono morti, ma diventeranno schiavi.
Dopo
questa affermazione speravo che la ragazza gli spaccasse il naso con una
craniata. Come fa a pensare che diventare schiavi sia meglio di morire. Davvero
pensi che passare la vita in catene sia una posizione migliore?
Non
so cosa dire.
Il
problema non è che io penso come una persona moderna, ma che neanche nella sua
epoca si poteva pensare che diventare schiavi fosse un futuro con una speranza.
Nessuno
dei due protagonisti nella prima parte mi sembra convincente, perché nessuno
dei due rispecchia i canoni che devono rappresentare.
Aquilato
si riprende nella seconda parte perché il suo carattere da capo esce fuori, e
anche il suo lato ultra maschio che mi aspetto da un guerriero di questo tempo.
Soprattutto mi è piaciuta la parte dell’assassinio perché mi ha fatto vedere un
uomo che ama veramente la sua donna, come mi è piaciuta la sua reazione
composta all’arrivo delle guardie.
Ishold
invece non mi ha rappresentato la donna guerriera, la principessa fiera di
essere se stessa. Si è fatta trasformare troppo velocemente, non ha opposto una
vera resistenza a nulla, né alla trasformazione, né alla sua attrazione per
Aquilato e questo mi ha deluso.
Mi
aspettavo una donna molto più forte.
Livia,
la protagonista del libro precedente, era molto più forte, e io che l’avevo
criticata nella prima recensione, mi sono ricreduta. Livia è molto più forte, è
sopravvissuta a cose peggiori e l’ha fatto con più stile. Ishold invece non ha
quella forza né quella caparbietà e anche quando prova a farsi forte non mi
convinto.
La
scena finale ripreso dal libro precedente, invece, mi è piaciuta. Sono diverse le
considerazioni che fanno e mi è piaciuta perché ha dato rappresentazione a due
modi diversi di vedere la vita. Giulia e Ishold stavano affrontando un lutto,
ma una voleva disintegrarsi con lui, l’altra ha capito che doveva continuare a
vivere per lui. Non posso dire se una decisione fosse migliore dell’altra, ma
mi sono piaciute le due considerazioni.
I
protagonisti secondari il fratello, Raganhar, e il suo amico Messalla mi hanno
conquistato. Il fratello di Ishold ha avuto una caparbietà maggiore, si è
ribellato, ha odiato. Penso che anche il suo cambiamento sia stato troppo
repentino, ma almeno in lui ho notato la volontà di lottare e poi si è dovuto
adattare.
Messalla
invece mi è piaciuto molto, sembra uno
stronzo ubriacone, ma in realtà è solo stato ferito e la sua capacità di
rialzarsi mi ha conquistato. Penso che sia per questo che i due uomini sono
riusciti a costruire un bel legame, perché tutti e due hanno perso qualcosa, ma
sono riusciti a rialzarsi in modo parimente importanate.
Devo
perciò concludere dicendo che il primo libro mi abbia convinto di più di
questo.
SCENA PREFERITA
“Non
ti conosco, romano, ma se un’ora fa mi sei piaciuto adesso non posso dire
altrettanto. Un padre va rispettato, sempre.”
Non
si sentì nulla. Nemmeno un sospiro.
“L’ho
fatto per un anno. Ora basta”. Ma la voce di lui non fu che un sussurro.
“Nessun
torto può essere motivo di mancanza di rispetto nei suoi confronti” insisté
lei.
“Nemmeno
se lui è colpevole di assassinio?” replicò lui, testardo.
“Chi
ha ucciso?”
“ha
ucciso me. Quando mi ha impedito di sposare la donna che amavo.”
“Eppure
tu parli e respiri, Massimo Valerio Messalla.”
Lui
alzò le spalle, aggrottò la fronte.
“E’
un’illusione, sono un uomo morto. Morto da quando lei è morta.”
Ishold
gli si avvicinò e gli strinse un avambraccio.
“Sono
sicura che lei non approverebbe.”
“No,
non la conoscevo. Ma tu sì e sai che ho ragione.”
E
lo piantò lì, da solo.
VOTO
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