giovedì 18 luglio 2013

Recensione: Roma 42 d.C. Cuore Nemico - Adele Vieri Castellano



ROMA 42 D.C. CUORE NEMICO
Titolo: Roma 42 d.C Cuore Nemico
Serie: Caput Mundi
Autore: Adele Vieri Castellano
Editore: Leggereditore
Prezzo: 10.00
Prezzo E-book:7.00
Pagine: 448
Anno: 2013


TRAMA
Il legato Marco Quinto Rufo, uomo di estrema forza e coraggio, è di stanza a Mogontiacum, ultimo avamposto dell’Impero Romano in terra germanica; a lui il compito di asservire la tribù dei chatti. Dopo una drammatica battaglia, il suo amico e compagno fraterno, Quinto Decio Aquilato, riesce a fare prigionieri i due principi, Ishold e suo fratello Raganhar. Ora che i nemici sembrano essere domati, un pericolo ancora più insidioso incombe su Aquilato, qualcosa che lui non avrebbe mai pensato di affrontare… Inizia così un amore impossibile tra un guerriero valoroso e una donna forte e caparbia divisi dai confini degli uomini ma non da quelli del cuore. Dalle selvagge foreste germaniche ai fasti, ai palazzi, ai templi della Roma antica, una storia di passione, ribellione e tradimento che vi trascinerà in un turbine di emozioni e colpi di scena con indimenticabili protagonisti.

***
Quando scrivo sono Adele Vieri Castellano, il nome della mia bisnonna, ligure doc e cugina di un ufficiale che combatté a fianco di Garibaldi, in Sud America e per l’Unità d’Italia. Lo spirito combattivo e la testardaggine probabilmente li ho ereditati da loro. Sono nata a metà degli anni sessanta, ho vissuto per cinque anni in Francia, ho girato mezzo mondo ma gli unici punti saldi della mia vita sono sempre stati lettura e scrittura. A nove anni, il mio primo racconto di fantascienza, a dodici in edicola compravo Topolino ed Urania, la storica pubblicazione di letteratura fantascientifica di Mondadori. Appassionata di storia antica, di due periodi storici in particolare, l’antica Roma e l’Egitto, oggi vivo a Milano, lavoro e traduco per case editrici italiane.

La trilogia Caput Mundi è composta da:
1.      40 d.C. Destino d’amore
2.      42 d.C. Cuore nemico
3.      Libro inedito
4.      Libro inedito (prequel) presto in libreria

P.S. La biografia è stata presa dal Blog personale della scrittrice: Adele Vieri Castellano Blog. A chi interessa scoprire interessanti news, leggere interviste o altro è il blog perfetto da visitare.


OPINIONE PERSONALE (spoiler)

Questo è uno di quei libri che ti lascia un tarlo nella testa, perché alla fine della lettura il libro ti ha fatto provare emozioni, ti ha fatto piangere, ma nella tua testa rimane quella vocina che ti dice che qualcosa non suona.
Quel qualcosa è la prima parte.
Il libro è diviso in due parti, la prima è un terzo del libro, ma ti lascia sconvolta.
Mi spiego.
Dopo la morte del padre la protagonista Ishold scappa nel bosco, ma viene inseguita e catturata da Aquilato, che è si un batavo, ma lavora per i romani. Lei odia i romani perché hanno sterminato la sua gente, ma quando ha la possibilità di pugnalarlo o di farlo mangiare da un orso, non lo fa.
Adesso capisco il fatto che la signorina non aveva mai ucciso, ma almeno dargli un pugno, morderlo, ribellarti con un atto più eclatante di uno sputo o di una battuta.
Queste sono le cose che odio perché lo scrittore ti prepara ad un certo tipo di personaggio, una principessa guerriera, ma tu  ti ritrovi con un lama dalla lingua tagliente.
E’ come ordinare una pasta e ti portano una bistecca, buono, ma non è quello che volevi.
E poi la parte più bella, penso che sia la prima volta che voglio uccidere un protagonista che poi ho apprezzato, Aquilato rassicura Ishold che le donne e i bambini della sua tribù non sono morti, ma diventeranno schiavi.
Dopo questa affermazione speravo che la ragazza gli spaccasse il naso con una craniata. Come fa a pensare che diventare schiavi sia meglio di morire. Davvero pensi che passare la vita in catene sia una posizione migliore?
Non so cosa dire.
Il problema non è che io penso come una persona moderna, ma che neanche nella sua epoca si poteva pensare che diventare schiavi fosse un futuro con una speranza.
Nessuno dei due protagonisti nella prima parte mi sembra convincente, perché nessuno dei due rispecchia i canoni che devono rappresentare.
Aquilato si riprende nella seconda parte perché il suo carattere da capo esce fuori, e anche il suo lato ultra maschio che mi aspetto da un guerriero di questo tempo. Soprattutto mi è piaciuta la parte dell’assassinio perché mi ha fatto vedere un uomo che ama veramente la sua donna, come mi è piaciuta la sua reazione composta all’arrivo delle guardie.
Ishold invece non mi ha rappresentato la donna guerriera, la principessa fiera di essere se stessa. Si è fatta trasformare troppo velocemente, non ha opposto una vera resistenza a nulla, né alla trasformazione, né alla sua attrazione per Aquilato e questo mi ha deluso.
Mi aspettavo una donna molto più forte.
Livia, la protagonista del libro precedente, era molto più forte, e io che l’avevo criticata nella prima recensione, mi sono ricreduta. Livia è molto più forte, è sopravvissuta a cose peggiori e l’ha fatto con più stile. Ishold invece non ha quella forza né quella caparbietà e anche quando prova a farsi forte non mi convinto.
La scena finale ripreso dal libro precedente, invece, mi è piaciuta. Sono diverse le considerazioni che fanno e mi è piaciuta perché ha dato rappresentazione a due modi diversi di vedere la vita. Giulia e Ishold stavano affrontando un lutto, ma una voleva disintegrarsi con lui, l’altra ha capito che doveva continuare a vivere per lui. Non posso dire se una decisione fosse migliore dell’altra, ma mi sono piaciute le due considerazioni.
I protagonisti secondari il fratello, Raganhar, e il suo amico Messalla mi hanno conquistato. Il fratello di Ishold ha avuto una caparbietà maggiore, si è ribellato, ha odiato. Penso che anche il suo cambiamento sia stato troppo repentino, ma almeno in lui ho notato la volontà di lottare e poi si è dovuto adattare.
Messalla invece  mi è piaciuto molto, sembra uno stronzo ubriacone, ma in realtà è solo stato ferito e la sua capacità di rialzarsi mi ha conquistato. Penso che sia per questo che i due uomini sono riusciti a costruire un bel legame, perché tutti e due hanno perso qualcosa, ma sono riusciti a rialzarsi in modo parimente importanate.
Devo perciò concludere dicendo che il primo libro mi abbia convinto di più di questo.

SCENA PREFERITA

“Non ti conosco, romano, ma se un’ora fa mi sei piaciuto adesso non posso dire altrettanto. Un padre va rispettato, sempre.”
Non si sentì nulla. Nemmeno un sospiro.
“L’ho fatto per un anno. Ora basta”. Ma la voce di lui non fu che un sussurro.
“Nessun torto può essere motivo di mancanza di rispetto nei suoi confronti” insisté lei.
“Nemmeno se lui è colpevole di assassinio?” replicò lui, testardo.
“Chi ha ucciso?”
“ha ucciso me. Quando mi ha impedito di sposare la donna che amavo.”
“Eppure tu parli e respiri, Massimo Valerio Messalla.”
Lui alzò le spalle, aggrottò la fronte.
“E’ un’illusione, sono un uomo morto. Morto da quando lei è morta.”
Ishold gli si avvicinò e gli strinse un avambraccio.
“Sono sicura che lei non approverebbe.”
“No, non la conoscevo. Ma tu sì e sai che ho ragione.”
E lo piantò lì, da solo.

VOTO







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