venerdì 22 novembre 2013

Intervista alla scrittrice Ella Gai



INTERVISTA A ELLA GAI

Oggi voglio proporvi l’intervista che io ha fatto alla scrittrice di I colori dell’anima Ella Gai. Prima di iniziare voglio ringraziare Ella Gai per la sua disponibilità e il fatto che ha deciso di spendere il suo tempo per rispondere alle mie domande.
Iniziamo:

1. Da cosa è nata la voglia di scrivere questa trilogia?

Ho sempre desiderato scrivere un racconto d'amore. Non nego che ho amato fin da subito la trilogia delle 50 sfumature, sarei un'ipocrita se dicessi il contrario. Diciamo che questa trilogia mi ha dato l'opportunità di mettere nero su bianco le miriadi di storie che immaginavo nella mia testa.
E' iniziato tutto in maniera casuale un anno fa. Ho aperto il computer e nel giro di una settimana avevo già scritto quasi meta libro. Poi però come accade, credo come a tutti gli scrittori, ho avuto il famoso blocco. Ho lasciato il libro a metà, gelosamente custodito nel mio computer fino a questa primavera. Quando ho riaperto il file e riletto ciò che avevo scritto è stato molto più facile riuscire a terminarlo e a leggerlo con occhi diversi.
In un lampo è arrivata subito l'estate e ho fatto il grande passo: l' auto-pubblicazione. Tutt'ora non so affatto rammaricata della mia scelta. Certo adesso, con il senno di poi, mi rimprovero della mia poca attenzione all'editing, soprattutto per quanto riguarda la prima versione; ma alla fine non mi sono pentita. Io, infatti, credo che nella vita affrontare con decisione le proprie scelte aiuti ad affrontare le avversità della quotidianità con più tranquillità.

2. Come ti sei sentita quando hai scoperto che il tuo libro sarebbe stata letto da altri?

Sicuramente mi sono sentita molto emozionata e piena di incertezze. Non so più quante volte mi sono detta: “ Chissà cosa penserà la gente ?”, “ Piacerà ? Non piacerà?”, poi alla fine mi sono resa conto che qualunque cosa io scriva, e questo credo valga per tutti gli autori, non  può piacere a tutti. Io, essendo questa un'opportunità completamente nuova, non ho mai pensato alle cose negative. Tutto ciò che ho letto, i vari giudizi su i miei libri sia che fossero positivi o negativi, mi ha aiutato e mi aiuta tutt'ora a imparare e a capire come funziona il binomio scrittore – lettore.
Vedi fino a quando una persona è un semplice lettore , giudica secondo i propri gusti un libro, quando poi quel lettore, come nel mio caso, si trasforma in autore, si può comprendere bene cosa c'è dietro la costruzione di un libro e interpretare e leggere i libri successivi in maniera diversa.

3. Gaia e Stephan, i due protagonisti, sono personaggi inventati o sono ispirati a persone reali, forse te?

Sono assolutamente inventati.
Non nego che una parte di me vorrebbe essere Gaia, forte determinata e con un bel caratterino è una tipa che sa dire anche di no; ma purtroppo per me io sono una persona molto accondiscendente.
Mi piacerebbe davvero tanto incontrare un uomo come Stephan, autoritario ma anche dolce e sensibile, ma alla fine sono dei libri.
Tutti i personaggi che ho inserito tra Gaia e Stephan cioè George, Lucas e Mary hanno tutti dentro di loro una parte di me; le caratteristiche di ogni personaggio sono un aspetto del mio carattere. Ad esempio la vivacità di Lucas, la voglia di conoscere i pettegolezzi di George, la testardaggine e il senso di protezione di Mary, per non parlare poi della riservatezza di Gaia e dell'autorità di Stephan, sono tutte parti di me. Per quanto siano personaggi inventati c'è qualcosa di vero in loro; dopotutto per renderli credibili devono essere anche personaggi reali. E come hai detto tu molte persone posso rispecchiarsi in Gaia, proprio per la sua semplicità.

4. Quale è stata la parte più difficile da scrivere?

La parte più difficile? Descrivere l'atto sessuale.
Ho letto centinaia di libri erotici e ogni volta trovavo il racconto dell'atto una cosa semplice e a volte anche banale, mi dicevo: “ Sarà semplicissimo descrive il sesso.”
Invece, mi sono dovuta ricredere. Trovare dei “sinonimi”, descrive l'atto di per sè, cercando in tutti i modi di mantenere un linguaggio pulito chiaro e diretto, non è stato per nulla facile, soprattutto quando raccontando l'atto, ho dovuto anche raccontare la passione e l'amore che i due protagonisti provano l'uno per l'altra. Forse è anche per questo che racconto poco sesso nei miei libri ed io stessa li ho catalogati come degli “ erotici soft”.
Nel prossimo lavoro, forse, sarò più prolissa e anche più diretta nella descrizione del sesso, ma per queste pubblicazioni sono contenta di quello che ho scritto.
Il personaggio di Gaia che all'apparenza è semplice invece, è molto difficile è complesso. Non volevo rimarcare troppo la tematica del sesso su di lei. Infatti è stata una mia precisa scelta non raccontare la vita di Gaia prima di Stephan e nemmeno quando incontra Alex e Carlo. Volevo che il lettore provasse simpatia per lei e anche tenerezza, e non la vedesse come una donna volgare e facile.

5. La storia, come è nata nella tua testa? Dopo molti anni o è stata una cosa improvvisa?

Io amo di base le storie d'amore complesse.
Nel senso che nel mio immaginario una storia d'amore è tale solo quando, nasce da un grande conflitto tra i due innamorati o quando c'è un forte motivo d'opposizione alla loro storia d'amore. Non amo raccontare storie d'amore semplici, perché sarei la prima a non crederci e a lasciarmi trasportare dalla storia. Posso sicuramente dire che in questo caso è stata una cosa improvvisa. Come ti ho detto prima, un pomeriggio di un anno fa , ho iniziato a scrivere la storia di Gaia e Stephan e da lì non mi sono più fermata.

6. Come mai la trilogia si chiama: “I colori dell’anima”? Una curiosità personale, come mai la scelta di una trilogia e non di un romanzo singolo?

Quando ho terminato di scrivere il libro questa estate. Era scoppiato il boom delle piccole pubblicazioni, cioè di piccoli libri o racconti che poi si andavano ad unire e ad essere collegati tutti insieme. In realtà il libro lo volevo chiamare Solo per una notte , perché avevo scritto una sola notte d'amore tra i due protagonisti, però avevo già delineato il carattere di Gaia e associato i colori del suo carattere e della sua personalità alla sua anima.
A dir la verità ho avuto grandi difficoltà a dividerli perché essendo nato come un unico libro, ho dovuto interrompere la narrazione in tre momenti precisi. Ecco perché il primo è più corto rispetto agli altri due.
Così è nata l'idea dei titoli e di associare tre colori : il rosso il nero e il bianco alla sua anima. Il rosso rappresenta il colore dei suoi capelli e soprattutto del suo carattere; il nero la lussuria e la voglia di riscattarsi e di decidere del proprio destino, si è lussuriosi per scelta, e Gaia poteva scegliere se accettare Stephan oppure trascorrere una notte con Alex; il bianco infine, oltre a rappresentare la purezza per me simboleggia nel racconto l'integrità morale di Gaia.
Nonostante il suo passato che scopriamo solo alla fine del libro, rimane sempre la stessa persona, non cambia. La sua anima dopotutto rimane candida.


7. Dobbiamo aspettarci nuove uscite firmate Ella Gai?

Io spero di sì e incrocio le dita. Al momento sto scrivendo un altro libro sul genere erotico soft, intrecciato ad una bella storia d'amore, sono già a metà del racconto.
Così come è accaduto per le precedenti pubblicazioni non vedo l'ora di sapere che cosa mi inventerò. Lo so sono di parte perché naturalmente lo sto scrivendo però ho l'ansia del lettore, perché prima di tutto sono una lettrice, quindi sto accantonando tutti i miei impegni per terminarlo. Personalmente quando leggo un libro voglio sognare, voglio avere quella sensazione di sapere che cosa accade dopo e soprattutto se mi piace davvero tanto voglio non finisca mai, quindi, cerco di dare a ciò che scrivo gli stessi input.
Non voglio che il lettore abbandoni il libro perché non lo cattura abbastanza, o non sia abbastanza scorrevole; mi piacerebbe sapere che il suo interesse nasce dalla profonda curiosità di sapere ciò che accade nella pagina successiva del libro e quindi che ne venga catturato.

8. Quali sono i cinque punti di forza del romanzo, perché leggerlo?

Che domanda difficile!
Allora i 5 punti forza dei miei libri: sono sbarazzini e veloci perché li leggi il tempo di un thè; curiosi perché vuoi sapere che cosa accade nel libro successivo; sorprendenti perché ciò che viene raccontato non è come sembra; semplici perché racconto una storia d'amore senza troppi se e troppi ma.

9. Questa è l’ultima domanda, lo giuro. Chi è il tuo personaggio preferito? Per chi hai faticato maggiormente?

Potrà sembrare assurdo, ma il personaggio più difficile da delineare è stato proprio Stephan.
Cercare di mantenere un alone di mistero su di lui, renderlo viziato, presuntuoso, despota e poi verso la fine renderlo un personaggio dolce è stato veramente difficile.
Non potevo creare un personaggio simpatico agli occhi del lettore doveva essere assolutamente antipatico o per lo meno non simpatico.
Certo il binomio: bello e arrogante funziona sempre. Ho preferito raccontare poco di lui e della sua vita, perché non volevo rendere Stephan un personaggio debole fin da subito.
Alla fine lui non è il duro, o il personaggio dal carattere forte anche se potrebbe sembrarlo; anzi, è il più debole.
L'unico personaggio forte che non si arrende che non abbassa la testa è Gaia.

“Veronica ti ringrazio per questa intervista e per l'opportunità che mi hai dato di parlare dei mie tre libri sul tuo blog. Ho dovuto darmi un freno nel risponderti altrimenti avrei finito per scrivere con tutte le mie risposte un altro libro. Ringrazio tutte le tue followers e le tue lettrici.”

Ringrazio di nuovo Ella Gai per la disponibilità e vi lascio con il suo video YouTube:




1 commento: