INTERVISTA A
ELLA GAI
Oggi
voglio proporvi l’intervista che io ha fatto alla scrittrice di I colori
dell’anima Ella Gai. Prima di iniziare voglio ringraziare Ella Gai per la sua
disponibilità e il fatto che ha deciso di spendere il suo tempo per rispondere
alle mie domande.
Iniziamo:
1. Da cosa è nata la voglia di scrivere
questa trilogia?
Ho sempre desiderato scrivere un
racconto d'amore. Non nego che ho amato fin da subito la trilogia delle 50
sfumature, sarei un'ipocrita se dicessi il contrario. Diciamo che questa
trilogia mi ha dato l'opportunità di mettere nero su bianco le miriadi di
storie che immaginavo nella mia testa.
E' iniziato tutto in maniera
casuale un anno fa. Ho aperto il computer e nel giro di una settimana avevo già
scritto quasi meta libro. Poi però come accade, credo come a tutti gli
scrittori, ho avuto il famoso blocco. Ho lasciato il libro a metà, gelosamente
custodito nel mio computer fino a questa primavera. Quando ho riaperto il file
e riletto ciò che avevo scritto è stato molto più facile riuscire a terminarlo
e a leggerlo con occhi diversi.
In un lampo è arrivata subito
l'estate e ho fatto il grande passo: l' auto-pubblicazione. Tutt'ora non so
affatto rammaricata della mia scelta. Certo adesso, con il senno di poi, mi
rimprovero della mia poca attenzione all'editing, soprattutto per quanto
riguarda la prima versione; ma alla fine non mi sono pentita. Io, infatti, credo
che nella vita affrontare con decisione le proprie scelte aiuti ad affrontare
le avversità della quotidianità con più tranquillità.
2. Come ti sei sentita quando hai scoperto che il tuo libro sarebbe
stata letto da altri?
Sicuramente mi sono sentita molto
emozionata e piena di incertezze. Non so più quante volte mi sono detta: “
Chissà cosa penserà la gente ?”, “ Piacerà ? Non piacerà?”, poi alla fine mi
sono resa conto che qualunque cosa io scriva, e questo credo valga per tutti
gli autori, non può piacere a tutti. Io,
essendo questa un'opportunità completamente nuova, non ho mai pensato alle cose
negative. Tutto ciò che ho letto, i vari giudizi su i miei libri sia che
fossero positivi o negativi, mi ha aiutato e mi aiuta tutt'ora a imparare e a
capire come funziona il binomio scrittore – lettore.
Vedi fino a quando una persona è un
semplice lettore , giudica secondo i propri gusti un libro, quando poi quel
lettore, come nel mio caso, si trasforma in autore, si può comprendere bene
cosa c'è dietro la costruzione di un libro e interpretare e leggere i libri
successivi in maniera diversa.
3. Gaia e Stephan, i due protagonisti, sono personaggi inventati o sono
ispirati a persone reali, forse te?
Sono assolutamente inventati.
Non nego che una parte di me
vorrebbe essere Gaia, forte determinata e con un bel caratterino è una tipa che
sa dire anche di no; ma purtroppo per me io sono una persona molto
accondiscendente.
Mi piacerebbe davvero tanto
incontrare un uomo come Stephan, autoritario ma anche dolce e sensibile, ma
alla fine sono dei libri.
Tutti i personaggi che ho inserito
tra Gaia e Stephan cioè George, Lucas e Mary hanno tutti dentro di loro una
parte di me; le caratteristiche di ogni personaggio sono un aspetto del mio
carattere. Ad esempio la vivacità di Lucas, la voglia di conoscere i
pettegolezzi di George, la testardaggine e il senso di protezione di Mary, per
non parlare poi della riservatezza di Gaia e dell'autorità di Stephan, sono
tutte parti di me. Per quanto siano personaggi inventati c'è qualcosa di vero
in loro; dopotutto per renderli credibili devono essere anche personaggi reali.
E come hai detto tu molte persone posso rispecchiarsi in Gaia, proprio per la
sua semplicità.
4. Quale è stata la parte più difficile da scrivere?
La parte più difficile? Descrivere
l'atto sessuale.
Ho letto centinaia di libri erotici
e ogni volta trovavo il racconto dell'atto una cosa semplice e a volte anche
banale, mi dicevo: “ Sarà semplicissimo descrive il sesso.”
Invece, mi sono dovuta ricredere.
Trovare dei “sinonimi”, descrive l'atto di per sè, cercando in tutti i modi di
mantenere un linguaggio pulito chiaro e diretto, non è stato per nulla facile,
soprattutto quando raccontando l'atto, ho dovuto anche raccontare la passione e
l'amore che i due protagonisti provano l'uno per l'altra. Forse è anche per
questo che racconto poco sesso nei miei libri ed io stessa li ho catalogati
come degli “ erotici soft”.
Nel prossimo lavoro, forse, sarò
più prolissa e anche più diretta nella descrizione del sesso, ma per queste
pubblicazioni sono contenta di quello che ho scritto.
Il personaggio di Gaia che
all'apparenza è semplice invece, è molto difficile è complesso. Non volevo
rimarcare troppo la tematica del sesso su di lei. Infatti è stata una mia
precisa scelta non raccontare la vita di Gaia prima di Stephan e nemmeno quando
incontra Alex e Carlo. Volevo che il lettore provasse simpatia per lei e anche
tenerezza, e non la vedesse come una donna volgare e facile.
5. La storia, come è nata nella tua testa? Dopo molti anni o è stata
una cosa improvvisa?
Io amo di base le storie d'amore
complesse.
Nel senso che nel mio immaginario
una storia d'amore è tale solo quando, nasce da un grande conflitto tra i due
innamorati o quando c'è un forte motivo d'opposizione alla loro storia d'amore.
Non amo raccontare storie d'amore semplici, perché sarei la prima a non
crederci e a lasciarmi trasportare dalla storia. Posso sicuramente dire che in
questo caso è stata una cosa improvvisa. Come ti ho detto prima, un pomeriggio
di un anno fa , ho iniziato a scrivere la storia di Gaia e Stephan e da lì non
mi sono più fermata.
6. Come mai la trilogia si chiama: “I colori dell’anima”? Una curiosità
personale, come mai la scelta di una trilogia e non di un romanzo singolo?
Quando ho terminato di scrivere il
libro questa estate. Era scoppiato il boom delle piccole pubblicazioni, cioè di
piccoli libri o racconti che poi si andavano ad unire e ad essere collegati
tutti insieme. In realtà il libro lo volevo chiamare Solo per una notte ,
perché avevo scritto una sola notte d'amore tra i due protagonisti, però avevo
già delineato il carattere di Gaia e associato i colori del suo carattere e
della sua personalità alla sua anima.
A dir la verità ho avuto grandi
difficoltà a dividerli perché essendo nato come un unico libro, ho dovuto
interrompere la narrazione in tre momenti precisi. Ecco perché il primo è più
corto rispetto agli altri due.
Così è nata l'idea dei titoli e di
associare tre colori : il rosso il nero e il bianco alla sua anima. Il rosso
rappresenta il colore dei suoi capelli e soprattutto del suo carattere; il nero
la lussuria e la voglia di riscattarsi e di decidere del proprio destino, si è
lussuriosi per scelta, e Gaia poteva scegliere se accettare Stephan oppure
trascorrere una notte con Alex; il bianco infine, oltre a rappresentare la
purezza per me simboleggia nel racconto l'integrità morale di Gaia.
Nonostante il suo passato che
scopriamo solo alla fine del libro, rimane sempre la stessa persona, non
cambia. La sua anima dopotutto rimane candida.
7. Dobbiamo aspettarci nuove uscite firmate Ella Gai?
Io spero di sì e incrocio le dita.
Al momento sto scrivendo un altro libro sul genere erotico soft, intrecciato ad
una bella storia d'amore, sono già a metà del racconto.
Così come è accaduto per le
precedenti pubblicazioni non vedo l'ora di sapere che cosa mi inventerò. Lo so
sono di parte perché naturalmente lo sto scrivendo però ho l'ansia del lettore,
perché prima di tutto sono una lettrice, quindi sto accantonando tutti i miei
impegni per terminarlo. Personalmente quando leggo un libro voglio sognare,
voglio avere quella sensazione di sapere che cosa accade dopo e soprattutto se
mi piace davvero tanto voglio non finisca mai, quindi, cerco di dare a ciò che
scrivo gli stessi input.
Non voglio che il lettore abbandoni
il libro perché non lo cattura abbastanza, o non sia abbastanza scorrevole; mi
piacerebbe sapere che il suo interesse nasce dalla profonda curiosità di sapere
ciò che accade nella pagina successiva del libro e quindi che ne venga
catturato.
8. Quali sono i cinque punti di forza del romanzo, perché leggerlo?
Che domanda difficile!
Allora i 5 punti forza dei miei
libri: sono sbarazzini e veloci perché li leggi il tempo di un
thè; curiosi perché vuoi sapere che cosa accade nel libro successivo; sorprendenti
perché ciò che viene raccontato non è come sembra; semplici perché
racconto una storia d'amore senza troppi se e troppi ma.
9. Questa è l’ultima domanda, lo giuro. Chi è il tuo personaggio
preferito? Per chi hai faticato maggiormente?
Potrà sembrare assurdo, ma il
personaggio più difficile da delineare è stato proprio Stephan.
Cercare di mantenere un alone di
mistero su di lui, renderlo viziato, presuntuoso, despota e poi verso la fine
renderlo un personaggio dolce è stato veramente difficile.
Non potevo creare un personaggio
simpatico agli occhi del lettore doveva essere assolutamente antipatico o per
lo meno non simpatico.
Certo il binomio: bello e arrogante
funziona sempre. Ho preferito raccontare poco di lui e della sua vita, perché
non volevo rendere Stephan un personaggio debole fin da subito.
Alla fine lui non è il duro, o il
personaggio dal carattere forte anche se potrebbe sembrarlo; anzi, è il più
debole.
L'unico personaggio forte che non
si arrende che non abbassa la testa è Gaia.
“Veronica
ti ringrazio per questa intervista e per l'opportunità che mi hai dato di
parlare dei mie tre libri sul tuo blog. Ho dovuto darmi un freno nel
risponderti altrimenti avrei finito per scrivere con tutte le mie risposte un
altro libro. Ringrazio tutte le tue followers e le tue lettrici.”
Ringrazio di nuovo Ella Gai per la
disponibilità e vi lascio con il suo video YouTube:
Grazie a te x l'intervista :D
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