Della serie: quando gli Italiani lo fanno meglio!
Ilaria Goffredo.
PAGINE: 356
DISPONIBILE PER IL DOWNLOAD GRATUITO IN VARI FORMATI:
Nel 2012 il libro si è classificato nel concorso "Il mio esordio" con il giudizio di Scuola Holden tra i finalisti su oltre duemilaseicento opere in gara.
TRAMA:
Martina Franca, Puglia, gennaio 1943.
L’Italia è entrata in guerra da tre anni e la vita della popolazione peggiora di giorno in giorno. Gli stenti gravano anche sull'esistenza della giovane Elisa, una diciottenne piegata dal terrore del fascismo e dei bombardamenti alleati, dalla fame. Un giorno Elisa conosce Alec, il figlio di una vicina di casa, un uomo misterioso e dallo strano accento; incute in lei un’adorazione che talvolta si tramuta in timore.
In un romanzo che ha il sapore di sole e calce, terra e pane nero, la vita rincorre e sfida gli orrori della dittatura e dei campi di concentramento, spera nelle attività antifasciste e incassa le perdite. Il coraggio di una ragazza che diventa donna. La tenacia di un amore in bilico sull'abisso. Il ritratto di un’Italia che non c’è più. La coscienza di ciò che siamo stati nel flusso della grande Storia.
L'AUTRICE:
Ilaria Goffredo è nata nel 1987 e vive in Puglia. Ha viaggiato in tutta Europa lavorando nel settore turistico. Nel 2005 ha lavorato come volontaria in una scuola professionale di Malindi, in Kenya. Ad ottobre 2010 si è laureata in scienze della formazione. Ha vinto diversi premi letterari per racconti e diari di viaggio. È stata giurato ufficiale nel concorso “Casa Sanremo Writers Edizione 2013”. Cura una rubrica di recensioni letterarie sul blog di Itodei e ha all'attivo diverse pubblicazioni con un piccolo editore free.
RECENSIONE:
Questa è la prima recensione che ho l'onore di scrivere per un'autrice italiana. Ilaria Goffredo ha talento, il suo, lo si nota in ogni riga del suo libro.
Elisa, tramite il suo racconto in prima persona porta il letture in un mondo storico che la scrittrice ha studiato duramente durante gli anni.
Lei stessa, sul suo blog sostiene che l'idea del romanzo è avvenuta dopo e durante grandi studi dal web e dai libri.
Chi leggerà questo libro ne uscirà distrutto, ma in un modo che farà piacere ad ognuno; viene descritto uno dei periodi peggiori della storia italiana. Fascismo, campi di lavoro e storie di vite che diventavano solo un numero senza importanza alcuna.
Elisa vive questo periodo con una forza formidabile (forza, che mi pensare anche al messaggio forte dell'autrice che concede tutto il suo lavoro in modo gratuito per protesta) e con forza, Elisa, affronta un amore capace di superare anche le trincee.
Se siete delle persone superficiali, leggetelo per smettere di esserlo. Se siete delle persone capaci di emozionarvi con poco, leggetelo perché vi farà ricordare cosa davvero emoziona, mentre se invece siete come me, che raramente trovano qualcosa davvero emozionante e doloroso, leggetelo perché ricorderete a voi stessi che siete fortunati.
Qualsiasi problema abbiate, questo libro vi darà la forza di dire "io sono meglio, io posso farcela"
Le donne hanno una marcia in più, e la mia non vuole essere un'offesa, ma un dato di fatto è nel DNA femminile percepire e riuscire a sistemare grandi ferite meglio degli uomini. Il personaggio di Elisa ne è la prova vivente, una caparbietà fuori dal comune, un amore che lascia sognare e nel libro, un finale che lascia spazio alla speranza.
Una scrittura curata e mai banale per un esordio riuscito!
Oltre ad aver avuto la fortuna di leggere questo romanzo ho avuto la fortuna di poter intervistare l'autrice, ecco a voi le domande:)!
- Da cosa nasce l'idea
di questo libro?
“Tregua nell’ambra” è
nato dall’unione di due mie passioni: quella per la storia del primo Novecento
e quella per la mia terra, la Puglia. Da grande lettrice ho notato come la
maggior parte dei romanzi storici sulla seconda guerra mondiale siano
ambientati in grandi città come ad esempio Roma, Milano, Parigi, San
Pietroburgo. Eppure la guerra giunse anche laddove non si combatteva apertamente,
anche nei paesi della piccola provincia italiana. Anche lì ci sono state vite
spezzate, tragedie ed eroi i cui nomi non sono passati ai posteri. “Tregua
nell’ambra” vuole riportare alla luce il ricordo di quanti sfidarono nel loro
piccolo il regime fascista, di quanti sopportarono le angherie e le
ingiustizie, soprattutto le donne.
-
Perché una tematica così importante?
In un clima sociale e politico come
quello che si respira al giorno d’oggi molti hanno l’illusione che un governo
“forte” e autoritario possa essere la soluzione ai problemi. Ma la storia ci
insegna che non è attraverso la forza e le coercizioni che si ottengono buoni
risultati. Sono fermamente convinta che ricordare ciò che è accaduto in
passato, approcciarsi a esso in modo diverso da quello impersonale proposto dai
libri di storia, possa far capire come vive la gente comune sotto un regime
dittatoriale quando le libertà del singolo vengono messe da parte in nome di
vani ideali. Perché, se molti ancora acclamano il Duce per le riforme sociali
che introdusse, non rammentano però che il suo regime, tanto per fare degli
esempi, proibiva agli uomini di camminare per strada con le mani in tasca, di
indossare mantelli, di andare in bicicletta, di incontrarsi in gruppo in casa
di amici, di parlare apertamente delle proprie idee. Non mi sembrano cose di
poco conto. Anche questo devono fare i libri: portare la memoria di ciò che è
stato affinché non si ripetano gli stessi drammi.
-
Cosa vuoi trasmettere a chi leggerà?
Mi auguro di riuscire a trasmettere,
oltre a uno spaccato del passato del nostro Paese, anche delle emozioni.
Emozioni non solo legate all’amore impossibile che sboccia pervicacemente
quando non ha alcun futuro, ma anche qualcosa di più personale, di più intimo,
insito in ciascuno di noi: il desiderio di giustizia e libertà, la volontà di
non mollare e non arrendersi di fronte a niente, il valore della famiglia,
tutto in contrapposizione ai “valori” inculcati oggi dai mass media.
-
Quanto ti rispecchi nella protagonista?
Elisa è
un’adolescente, questo è vero, ma un’adolescente degli anni Quaranta. Sappiamo
bene che la vita sociale dell’epoca non era affatto come quella a cui siamo
abituati noi. Non è stato facile ma ho cercato di immedesimarmi nei pensieri di
una ragazza di allora, ingenua e inesperta della vita, che si trova catapultata
in eventi che non comprende pienamente. I valori che abbiamo in comune sono
quelli senza tempo come l’amore, l’amicizia, la giustizia. Ma lei segue anche
le leggi non scritte di una piccola comunità del passato che imponevano la
sottomissione della donna, l’onore da portare alla famiglia attraverso le
proprie scelte, il fatto di mettere le priorità degli altri davanti alle
proprie, l’onore da mantenere sposando ad esempio un uomo che non si ama.
-
La tua idea sull'editoria è molto forte e anche la tua voce,
nel modo in cui la poni lo è, non credi che questo possa in qualche modo
danneggiarti?
Prima di
intraprendere la mia iniziativa di “protesta” contro le politiche denigratorie
dell’editoria, ho pensato a lungo. Per chi annaspa nel panorama editoriale
odierno sa bene che l’accesso alla grande distribuzione e quindi ai grandi
editori è elitario: difficile - se non impossibile - per un autore sconosciuto
farsi prendere in considerazione da un grande editore, a meno che non sia
accompagnato da una costosa agenzia letteraria o non abbia conoscenze influenti
nel settore. Come in ogni campo artistico, sono fermamente convinta che
dovrebbe andare avanti chi ha realmente qualcosa da dire, da comunicare, e non
chi ha i mezzi - piuttosto discutibili - per raggiungere il fine. Il fatto di
esporsi in prima persona a molti non va giù, e tanti me lo hanno criticato. Ma,
in fondo, cosa c’è di sbagliato nell’esporre il proprio pensiero? Non facendolo
sarei rimasta là dov’ero, senza riuscire a raggiungere un pubblico vasto, senza
la possibilità di far leggere a tante persone la mia storia. E per me questa
sarebbe stata la cosa peggiore: rimanere schiava di logiche sbagliate e non
riuscire a parlare a tutti dei personaggi del mio libro. Avrò perso il guadagno
che avrei ricavato dalla vendita in un bookstore online, ma non sono i soldi
che mi interessano. I lettori di “Tregua nell’ambra” sono oltre seimila e ogni
giorno ricevo email o messaggi da parte loro in cui mi scrivono le loro
opinioni. Oltretutto altri scrittori stanno pensando di unirsi a questa
“protesta”, il che significa che le acque si stanno un po’ smuovendo.
Ritengo che sarei stata più danneggiata dal fatto che “Tregua nell’ambra” fosse
rimasto nel mio hard disk, anziché dal regalarlo a tutti e permettere di
leggere il frutto di tanto lavoro.
GRAZIE MILLE A ILARIA PER LA GENTILEZZA DIMOSTRATA E A VOI CHE LEGGERETE IL POSTO; fatelo, leggete questo libro e per qualche ora, lasciate da parte vampiri, licantropi, streghe e tutto quello che è di moda ora.
Prendete fra le mani questo libro è ricordate a voi stessi che la vera magia, è quella dell'amore.
Quello vero.
BEATRICE.
bellissime parole..ora devo solo leggerlo:)
RispondiEliminafelicissima che ti abbia invogliato! il bello è che lo puoi scaricare gratuitamente ed è il lavoro perfetto!!
RispondiEliminaFinalmente, si sente parlare bene di uno scrittore italiano. Anzi si sente parlare di uno qualunque. Bella recensione e poi l'intervista ha dato una marcia in più
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