domenica 7 luglio 2013

Quando lo sport incontra la scrittura: Il bambino che sogna - Max di Franco & Lillo Cafieri


Il bambino che sogna 
Max di Franco & Lillo Cafieri

Se puoi sognarlo, puoi farlo





PAGINE: 160
FORMATO:
EURO: 17,00
GENERE: narrativa
COLLANA: ISBN: 978-88-97695-81-3

USCITA: maggio 2013

TRAMA: “Il bambino che sogna” è la straordinaria storia di vita vera del ragazzino Max Di Franco cresciuto in un paesino dell’entroterra siciliano tra difficoltà economiche ed ambientali, a causa della sua smisurata altezza.


Ha un sogno nel cassetto. Diventare un giocatore di pallavolo di serie A. Nonostante non abbia mai praticato quello sport, a 15 anni scrive una lettera alla grande Sisley Treviso per un provino. 


Solo, tra mille problemi e difficoltà, lascia la sua terra natia per trasferirsi al Nord. Inizierà da lì l’avventura per la realizzazione del suo grande sogno. Una bella storia, di riscatto personale e sociale che parte dal principio che nella vita la volontà, gli sforzi e i sacrifici possono cambiare quel destino abulico che sembra esserti assegnato.

RECENSIONE:  


Il sogno ti indica la strada.
La tenacia te la fa percorrere.
Il sogno è la tua libertà.

Nessuno te lo può vietare.

Se poi lo realizzi, gratifichi te stesso. 


Quando si è giovani si hanno mille sogni e mille speranze, il problema è che con il tempo - non puoi così tanto- si cresce e ci si accorge che molti sogni sono destinati a rimanere nel cassetto; questo libro vi farà ricredere almeno in parte.
Ognuno ha i propri sogni, ognuno ha i propri mezzi, ognuno ha la propria forza di volontà: Max di Franco insegna con parole semplici e una storia emozionante come le avversità non debbano mai mettersi fra di noi e i nostri sogni.
La famiglia, insegna, è la prima base solida per un vita che sarà costellata di successi e insuccessi, perchè senza l'uno non vi può essere l'altro.
I genitori di Max sono stati il punto fondamentale per la sua carriera e l'inizio, la sua "Benedizione" all'avvio di questa carriera è stato il bacio che suo padre come un bambino diede alla maglia della Sisley (la prima vera squadra dove Max fece un provino)
La prima cosa che mi viene da dire è che erano altri tempi, poco ma sicuro, l'abbiamo visto tutti; quegli anni,  così come quelli dei nostri genitori erano gli anni delle scoperte. potevi e dovevi fare ciò che più ti piaceva, ora non sarebbe più così, ma è anche vero che i sogni si realizzano ogni giorno, quindi mi viene da chiedermi perchè, se ci metto tutta me stessa non potrei essere io?
Non è facile scrivere una recensione su un romanzo così intenso e reale, una storia che strappa il cuore in alcuni punti e lo riassesta in altri.
Max è circondato anche dai fratelli durante il percorso che lo porta ai nazionali, ma la sua storia, la sua passione, nasce dal bullismo psicologico che gli stessi ragazzi con cui giocava in strada in Sicilia fecero su di lui quando si accorsero che era diverso; Max era troppo alto.
Quindici anni e due metri.
Con simpatia l'allenatore della Sisley quando lo vide per la prima volta esclamò: "Che bestia! non pensavo ci fossero siciliani così alti!" e quella frase è la rinascita di Max. 
Da qui ci saranno momenti bui, di sconforto e come lui stesso racconta, quando si è soli ci si accorge solo di quello.
Eppure, anche se per un giocatore di momenti bui c'è ne saranno anche altri, perfino quando ormai si crede di "essere arrivato" Max di Franco e la penna delicata di Lillo Calfieri raccontano con anche una certa ironia una storia che non per nulla ha vinto  il premio speciale per la critica “Gregorio Napoli”.
Dal sud al nord, fino in Germani per poi tornare alla terra natia. Il bambino che sogna, racconta l'unità di una famiglia in qualunque momento, come è giusto che sia. Racconta anche però, di come il primo allenatore di Max divenne il suo secondo padre, gli diede le dritte giuste e lo aiutò a rimanere sulla giusta strada quando, verso l'età più ingenua di ogni ragazzo,  con le possibilità che Max stesso dice di avere, avrebbe potuto rovinare tutto in un solo momento. Anche perchè troppo ingenuo e troppo buono.


Lo sport è palestra di vita e Max ne è l’esempio. Ha scelto di essere protagonista della sua vita, non si è fatto trascinare da pessimismo e pigrizia, ha preso in pugno la situazione e ha cambiato la sua vita”.

PAROLE DI NICOLA GAGLIANO, EX SECONDO ALLENATORE DELLA SISLEY TREVISO.







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