lunedì 9 settembre 2013

Recensione: la sposa di Sherbrooke - Catherine Coulter - serie Bride N*01



LA SPOSA DI SHERBROOKE

Titolo: La sposa di Sherbrooke
Serie: Bride
Autore: Catherine Coulter
Editore: Mondadori (I Romanzi Oro)
Prezzo: 2.99
Prezzo E-book:2.99
Pagine: 227
Anno: Ristampa 1998



TRAMA
Douglas Sherbrooke, conte di Northcliffe, ha necessità di prendere moglie e dare alla casata un legittimo erede. Alexandra Chambers, secondogenita del duca di Beresford, è innamorata di lui fin fìn da quando era una ragazzina, ma la scelta ricade sulla bellissima sorella maggiore Mellissande. E tanto è impaziente il conte di prendere quell’affascinate creatura che, seppur inviato in missione in Francia, incarica il cugino Tony di organizzare il matrimonio per procura. Sfortunatamente, però, le cose non vanno secondo i piani, e al ritorno Douglas si ritrova sì sposato, ma con Alexandra. Come se non bastasse, nelle stanze nuziali del castello ha ripreso a manifestarsi lo spirito della Sposa Vergine …
***
Il primo racconto di Catherine Coulter, scritto in giovanissima età - nel 1978 - è ambientato nella reggenza inglese perchè la scrittrice, per sua stessa ammissione, è cresciuta leggendo i libri di Georgette Heyer. Dopo averne scritti altri sei, ha deciso di tentare il salto di qualità e nel 1982 ha scritto il suo primo romanzo storico intitolato "Devil's Embrace".
Ha continuato a scrivere esclusivamente romanzi storici fino al 1988 quando ha pubblicato "False Pretenses" il suo primo romanzo contemporaneo di genere romantico/polizesco. Da allora ha sempre alternato un libro storico ed un libro contemporaneo, scrivendone un paio all'anno.

Catherine Coulter è anche stata una delle prime scrittrici a scrivere romanzi storici raggruppandoli in saghe: la scrittrice adora le saghe perchè così facendo non deve dire un'addio definitivo ai suoi personaggi... così come non devono farlo i suoi lettori! Non per nulla ha venduto più di 40 milioni di copie dei suoi romanzi in tutto il mondo.

La serie comprende:
1.      La sposa di Sherbrooke
2.      The Hellion Bride
3.      The Heiress Bride
4.      Mad Jack
5.      The Courtship
6.      The Scottish Bride
7.      Pendragon
8.      The Sherbrooke Twins
9.      Lyon’s Gate
10.  Wizard’s Daughter
11.  Prince of Ravenscar

OPINIONE PERSONALE (spoiler)

Davvero un bel romanzo.
Catherine Coulter è molto brava a scrivere e non rende mai pesante o noiosa la lettura. Momenti di pathos sono intervallati da momenti tranquilli e altri più caldi. La risata, non quella aperta, ma sotto i baffi è una costante perché situazioni strane e ironiche capitano dappertutto.
I due protagonisti Alexandra e Douglas sono ben ambientati nel secolo storico dove vivono, senza perdere il brio e far annoiare il lettore.
Douglas è il nobile primogenito che deve sottomettersi ai suoi doveri. Lui deve dare un erede alla sua casa e perciò deve sposarsi. Lui non vuole farlo e per questo cerca di trovare una donna facile da plasmare, che non dia problemi, sappia vivere nella sua società e sia ovviamente bellissima.
Alexandra incarna queste qualità, tranne per la bellezza perché lei è si bella, ma rispetto alla sorella risulta meno piacente. In realtà la ragazza ha una forza d’animo, una fierezza, che si risvegliano solo quando Douglas riesce a farla uscire dal guscio dove i continui insulti della madre e la società l’ha rinchiusa.
La questione del doppio matrimonio che ha dato inizio a tutto è originale, ma devo ammettere che la reazione di Douglas era giustificata. L’hanno preso in giro e raggirato e il cugino Tony, di cui lui si fidava, gli ha rubato la sposa.
Ha ragione a voler ammazzare Tony, anzi personaggi di altri libri che leggo avrebbero fatto di peggio che minacciare.
Comunque Tony è un personaggio simpatico che mi ha fatto sorridere molte volte e che devo ammettere ha fatto bene a sposarsi Mellissande, ragazza ai limiti del ridicolo. Non so cosa sia capitato a lei, ma anche se fosse la ragazza più vanesia del mondo riuscirebbe ad essere anche così stupida, delle volte sembrava un cucciolo. Abbaia finche non le dai il biscottino, davvero ridicolo.
Anche se Tony mi è piaciuto alcuni dei suoi ragionamenti come io sono suo marito perciò sono il suo padrone e lei deve compiacermi erano fuori dalla realtà. Ho capito che si parla del 1800, ma mi sembra esagerare questo.
Il fratello di Douglas, Ryder, l’ho trovato troppo sopra le righe, anche se in alcune uscite era simpatico. Quello che più mi ha sconvolto è stato il maggiordomo, Hollis, mi ha conquistata con quella sua finta sottomissione, e il forte legame filiale che c’è fra lui e Douglas, davvero bello.
Non sono riuscita a sopportare la sorella di Douglas. Ragazzina irritante e fastidiosa hai limiti dell’eccesso. Non è possibile che una ragazza sia così nel 1800, né adesso. Chi cavolo abbatte la cognata perché scappa da suo marito? Davanti agli ospiti?
Essere fastidioso e … avrei voluto ucciderla, davvero.
Non riesco davvero a farmi piacere quella ragazzina viziata, sì perché è troppo viziata. Una tale maleducazione si riceve solo dal mancato controllo.
La madre di Douglas non mi ha fatto poi tanto fatto arrabbiare è una donna che non ha avuto altro dalla vita che il controllo della casa e vederselo strappare via le toglie anche l’unica cosa che poteva fare, che le occupava la giornata. L’ho trovata se mai un personaggio triste.
Tutto sommato è un bel romanzo, leggero e molto simpatico.

SCENA PREFERITA

“ Io sono Melissande”
“Sì lo so. Piacere” Ryder si girò di nuovo verso il cugino.
“Sono la moglie di Tony”
“Sì lo so. Piacere” Ryder continuò a rivolgersi al cugino
“Io sono Melissande. Io ho assalito Douglas.”
Ryder sapeva che l’incantevole creatura era seccata e né godeva un mondo. Era chiaro che Tony aveva di fronte un’impresa pari a quella di Atlante.
“Io sono Mellisande. La sorella di Alexandra.”
“Lo so, piacere, signora. Sì andiamo Tony.”
Fu così che Melissande si ritrovò da sola nell’ingresso, a guardare il marito e quello sbadato di un cugino acquisito che si allontanavano. Hollis si schiarì la gola con garbo: “Avete bisogno di qualcosa, Mylady?”
“No” rispose la giovane con voce assente, ancora leggermente sconcertata. “Devo salire di sopra a controllare che cosa c’è che non va.”

Ok, avete capito perché l’avevo criticata?

VOTO





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