THE KING
Aspetto ancora con ansia altri vostri commenti e
prego di citare la fonte se mai vorrete prendere in prestito questa traduzione.
La traduzione è amatoriale e senza scopo di lucro.
Alcune parti non sono tradotte letteralmente perché
era impossibile trascrivere in italiano quello espresso in inglese, soprattutto
modi di dire.
Questa è la copertina
del mio libro
CAPITOLO
III
Paragrafo
I
I-87, conosciuta come la strada verso Nord.
Oh, questo è odore di auto nuova.
Una combinazione fra moquette troppo fresca, olio
delle cerniere troppo vischioso e colla che aveva asciutto solo lo strato
superiore.
Sola Morte amava un nuovo inizio nel reparto
automobilistico che era il motivo per cui aveva sempre affittato la sua Audi
A4. Ogni tre anni ne prendeva una nuova – a volte più spesso se c’era un
programma che faceva salpare la sua nuova uno o due mesi in anticipo.
Così, oh sì, questo era un territorio familiare …
eccetto per il fatto che lei stava toccando un pezzo di paradiso dal bagagliaio
di quella berlina in cui era stata chiusa.
Non il modo in cui aveva programmato di finire la
serata, ma qualche volta il libero arbitrio era in pausa quando ne si aveva
bisogno.
La domanda adesso era, come sopravvivere al
sequestro e tornare a casa.
Considerando la sua linea di lavoro come ladro, era
abituata ad improvvisare in situazioni pericolose. Non aveva le capacità di
MacGyver; non era capace di costruire una nove millimetri con caricatore
automatico con il nastro adesivo, un tubetto di denitrifico, venti centesimi, e
un accendino Bic. Ma era intelligente abbastanza da ascoltarsi in giro in cerca
di una chiave inglese, una cassetta degli attrezzi … una lattina dimenticata.
Qualsiasi cosa lei potesse usare come un arma.
Quando lei era stata rapita davanti a casa sua, lei
non aveva nulla tranne un parka sulle spalle e una disperata speranza che
chiunque la rapisse prima che sua nonna scendesse dalle scale e fosse
trascinata dentro tutto quello. Quest’ultima fu un successo. La prima? Cattive
notizie perché lei non aveva un cellulare.
E fin ora, la sua ricerca con le mani circostante
nel bagagliaio non aveva prodotto nulla.
Lei non aveva nessun indizio su dove fosse tenuta.
Il rumore di fusa che veniva dal telaio e la mancanza di buche? Dovevano essere
sull’autostrada, ed era durato un po’.
Uomini, le faceva male la testa.
Con quale dannato oggetto l’avevano colpita? Un
martello?
Si arcuò, e accarezzo il picco della sua schiena,
pensando che poteva essere stata sdraiata sul comparto che rinchiudeva la ruota
di scorta e gli attrezzi. Non sentiva alcuna cucitura nella moquette. Forse si
doveva sollevare di più? Merda.
Cercando oltre la sua testa lei toccò la parete
laterale, sentendo il graffio morbido della moquette e le vibrazioni del
passaruota … poi la rete che tratteneva in quel luogo generi alimentari … un foglio di carta piegato che poteva essere
una mappa, lo scontrino per qualche acquisto, una lista dei “dieci modi per
torturare un prigioniero” …
Portando le ginocchia la petto, si girò nello spazio
ristretto, spintonandosi con le mani e i piedi, incastrando la testa in un
angolazione che non era realmente apprezzata.
“Gesù … “ gemette si fermò per prendere un respiro.
“Sono pronta per una seconda carriera al Cirque du Soleil”.
Riprendendo lo stiramento e la torsione, finché non
ricevesse il suo premio – la capacità di controllare l’opposto.
“Ecco, ciao …”
Scavando con la punta delle dita dentro uno squarcio
della moquette, seguì il ritaglio quadrato finché non trovò i fermagli agli
estremità. Tolse il coperchio dal vano, lo fece saltare e trovò …
Una cassetta per gli attrezzi? Una cassetta del
Primo Soccorso?
Una vincita alla lotteria che si manifesta in una
carica Smith & Wesson?
Guidata dal solo tatto, cercò di decifrare la forma
e la sensazioni di cosa ci fosse dentro, si ricordò di quanto avesse la sua
visione.
“Ti ho preso” sibilò, affondando le sue dita dentro
la scatola e lottando con la stiva per rendere l cosa libera.
Quando la estrasse, realizzò che c’era una maniglia
sul coperchio.
Merda.
La sua chiusura era semplice da aprire, e dentro …
Il cilindro era lungo circa venti centimetri e largo
quattro. Su una base c’era un tappo con una zona ruvida sulla sua sommità, e
dentro? Sorpresa.
Questo bagliore era il suo unico colpo.
Serrò la presa sull’oggetto, si riconcentrò per
cercare dove stava andando a finire che non fosse un obitorio, naturalmente. Il
problema era, che lei non aveva idea di quanto lunga fosse la strada, ma se
loro la stavano portando alla casa di Benloise? Dopo l’avrebbero chiusa nella
loro destinazione. West Point non era poi tanto lontano da Caldwell.
E questo era il volere di Benloise.
La ripercussione del grossista di droghe per la sua
piccola incursione in casa e il riposizionamento della statua. Che era stato il
suo modo per dire fottiti per la questione del pagamento.
Che aveva coinvolto Assail.
Chiuse gli occhi – senonché lei non poteva vedere
nessuna dannata cosa – si immaginò quell’uomo, tutto dai suoi lucidi capelli
neri ai suoi occhi infossati al corpo che poteva appartenere ad un atleta … l’opposto
dello spacciatore che stava probabilmente prendendo l’intera costa orientale
come suo territorio.
Per pochi secondi di pazzia, si intrattenne
fantasticando che lui sarebbe andato da lei e l’avesse salvata da quel casino. E
questo fu imbarazzante su molti livelli – primo, lei non aveva fatto
affidamento su nessuno prima d’ora, e secondo, l’intera stronzata del salvami o
grande uomo era abbastanza per farle venir voglia in linea di principio di
gettarsi.
Ma il suo orgoglio fece un passo indietro rispetto a
quest’ultima: lei conosceva troppo bene i metodi di Benloise. Ci voleva un
miracolo per renderla libera, e Assail era la cosa più vicina a questo che lei
aveva incontrato. Peccato che non aveva voglia di perdere il suo tempo molto
presto. Si conoscevano solo perché era stata pagata – parzialmente – da
Benloise per spiarlo. Assail non lo aveva apprezzato questo aveva trasformato
il quadro su di lei.
Che aveva portata a … altre cose.
Scosse la testa finché il dolore non mise le cose al
suo posto, si ricordò soprattutto che erano state importanti prima che fosse
rapita nella sua cucina: il gatto e il topo che faceva coppia tra loro, la
minaccia seduttiva che aveva lanciato, la carica erotica che lei aveva
percepito dalla sua presenza.
Tutto questo era stato così fottutamente importante.
Il giro attuale della fortuna aveva azzerato tutto,
però. Ora lei era in modalità sopravvivenza – e se ciò non aveva sviluppo
sperava solo che sua nonna avesse qualcosa da seppellire.
Perché lei non voleva ingannare se stessa. Benloise
non aveva intenzione di dare un taglio ai suoi affari perché era stata, per un
momento, quasi una figlia per lui in qualche modo. Non avrebbe dovuto forzare
la mano. Carattere, carattere, carattere: la sua rabbia sarebbe stata la sua
rovina.
Dio, sua nonna.
Le lacrime la minacciavano, pungevano gli occhi,
facendole serrare le palpebre e sbattendole per non farle cadere.
Troppe perdite nella vita della sua vovò [nonna]. Troppe cose dolorose. E
questo stava per diventare la peggiore di tutte.
A meno che Sola stessa non scappasse.
Sentimenti troppo grandi e complicati da minacciare
il cervello di un corto circuito, lottò per controllarli … e la soluzione finale
per questo fu una sorpresa. Si mosse d’impulso , tuttavia, nello stesso modo in
cui intendeva utilizzare quello che aveva trovato nella parete del bagagliaio.
Mettendo l’unica sua arma vicino all’anca, congiunge la mani sul cuore e chinò
il capo in preghiera, il mento sul petto.
Aprendo la bocca, lei aspettò che passasse nella
memoria parte della sua infanzia cristiana per recuperare nella mente quello
che voleva che la sua bocca dicesse.
E disse: “Ave Maria, piena di grazia … “
Le parole formavano una cantilena, cadenzata come il
suo cuore, e il ritmo la riportò a tutte quelle domeniche del suo distante
passato.
Quando ebbe finito, aspettò per qualche tipo di
sollievo o forza o … qualsiasi cosa avesse supposto di ricevere da questo
antico rituale.
Nulla. “Dannazione”.
Parole – queste erano solo parole.
La frustrazione le fece scuotere la testa,
sbattendola nel bagagliaio, nel posto sbagliato. “Fottiti!”.
Era tempo di ritornare alla realtà, si disse mentre
cercava di raggiungere e massaggiare il punto dolente.
Il punto? Nessuno sarebbe venuto a salvarla. Come
sempre, lei era l’unica che poteva portarsi a casa, e se questo non fosse stato
abbastanza per tirarsi fuori? Sarebbe andata a morire in un modo orribile, e
sua nonna avrebbe sofferto. Ancora.
Parlando delle sue preghiere? Sola avrebbe dato qualsiasi
cosa per ritornare e rivivere quella sera, fermarsi nel momento in cui era
arrivata a casa e si era accorta della strana berlina parcheggiata lungo la
strada. Nel suo perfetto, ricomposto mondo, lei avrebbe voluto prendere la sua
pistola e ucciderli entrambi, e dopo salire le scale e dire alla sua nonna che
aveva traslocato se sua nonna le avesse chiesto della settimana precedente.
Sotto la copertura della notte, gli avrebbe portati
nel garage, messi sulla macchina, e accomodati nel suo bagagliaio.
O … meglio uno sul sedile posteriore e l’altro nel
bagagliaio.
Buttati in una zona sperduta. Ciao, ciao.
Dopo avrebbe imballato la nonna e loro avrebbero
lasciato nel giro di un’ora, anche se fosse stato nel mezzo della notte.
Sua nonna non avrebbe posto domande. Avrebbe capito
che le cose erano così. Vita difficile, mente pratica.
Prima dell’alba, per così dire, nessuno le avrebbe
più riviste.
Vedere? Molto meglio dei film, e magari poteva
diventare ancora una volta la realtà, se Sola si prendeva cura degli affari
quando gli uomini di Benloise si fossero fermati e l’avrebbero tirata fuori.
Vedendo un chiarore, si preparò. L’angolazione che
doveva avere. Come doveva andargli addosso.
Solo con la masturbazione mentale, anche se, non lo
era – tutto si sarebbe svolto in pochi istanti che erano alla fine imprevedibili.
La sua mente galleggiava verso la concentrazione, il
respiro rallentò e i sui sensi si acuirono. Aspettare non era più un problema;
il tempo per prendere qualsiasi precauzione era finito. I pensieri non erano un
problema. L’esaurimento non esisteva.
Fu nel momento in cui lei si pose nell’inferno fra
adesso e dopo che qualcosa di realmente sconvolgente avvenne.
Lei vedeva chiaramente come il giorno nella
fotografia di sua nonna. Era stata riportata in Brasile quando aveva 19 anni.
Il suo viso era senza rughe e pieno in senso buono, la giovinezza brillava nei
suoi occhi, i suo capelli sciolti e fluenti, non legati.
Se lei avesse saputo cos l’attendeva nella sua età
adulta, non avrebbe sorriso.
Suo figlio era morto. Sua figlia era morta. Suo
marito era morto. E sua nipote, l’unica che le restava?
No, Sola pensò. Doveva finire bene. Era l’unica
opzione.
Sola non aveva detto nulla ad alta voce questa volta
– non c’erano parole spezzate o battiti di mani. E non era sicura di credere
nelle sue preghiere più degli altri che le avevano insegnate a lei. Ma per
qualche ragione si ritrovò piegata a parlare all’orecchio di Dio.
I prometto,
Signore, che se mi porti fuori di qui, lascerò questa vita. Io prenderò vovò e
andremo via da Caldwell. Io non metterò mai più in pericolo me stessa o ruberò
a qualcuno o commetterò un atto malvagio. Questo è il mio voto solenne per Te,
sulla vita di mia nonna.
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