sabato 28 settembre 2013

Recensione: Rinascita - J.R. Ward - La confraternita del pugnale nero N*10






RINASCITA
Titolo: Rinascita
Saga: La confraternita del pugnale nero
Autore: J.R. Ward
Editore: Rizzoli BUR
Prezzo: 16.00
Prezzo E-book: 13.60
Pagine: 614
Anno: 2013
 

TRAMA
Caldwell, Stato di New York: dopo la morte dell’amatissima Wellsie, uccisa da un lesser, il nobile vampiro Tohrment è precipitato in un abisso di disperazione che lo ha allontanato dai confratelli.
Ma proprio l’angoscia di Thor impedisce a Wellsie e al bambino che portava in grembo di abbandonare il limbo che li inghiotte e raggiungere il Fado, il sereno aldilà dei vampiri.
Per questo Lassiter, l’angelo che veglia su Thor, cerca di convincerlo che per liberare l’amata dovrà cercare l’amore di un’altra donna, a sua volta approsse da un tragico passato. E mentre Thor è diviso tra il dolore da seppellire e una futura passione a cui non vuole arrendersi, continua a infuriare la guerra con i lesser. Mentre un nuovo clan di vampiri trama per spodestare Warth, il Re cieco.
***
J.R. WARD si è laureata in Storia dell’Arte Medievale e in Giurisprudenza, dopo aver lavorato per anni in una delle più prestigiose istituzioni medico-universitarie di Boston.
Oro sangue è il sesto romanzo della serie della Confraternita del Pugnale Nero, con la quale l’autrice ha raggiunto il primo posto della classifica del New York Times.
Il decimo libro della serie uscirà a luglio 2013, non si conosce ancora il titolo in edizione Rizzoli.
Della serie La Confraternita del Pugnale Nero Rizzoli ha pubblicato Il risveglio (2010), Quasi tenebra (2010), Porpora (2010), Senso (2011), Possesso (2011), Oro sangue (2011), Riscatto (2012) , Tu sei mio (2012), Ferita (2013) e Rinascita (Luglio 2013).

OPINIONE PERSONALE (spoiler)

Devo dire che questo libro a spaccato i fan della Ward, infatti mentre aspettavo che uscisse il libro in italiano, girando tra i forum, avevo iniziato a leggere opinioni discordanti.
Non so da che parte stare perché il modo in cui il libro è scritto è bello, come ogni libro della Ward, tranne Ferita, ma la storia mi sembra strascicata e delle volte si muove in modo poco naturale.
Mi spiego.
Pensando a come possono muoversi le persone che provano un grave lutto, ho ipotizzato che prima questa persona si rappacifichi con l’idea che la persona cara non c’è più, poi vada avanti. Non riesco a capire come faccia a pensare la Ward che sia plausibile che nasca un rapporto d’amore e rispetto fra due persone, una delle quali sta con l’altra per salvare la sua amata. Mi sembra sbagliato ma dal punto di vista umano.
La figura di No’One è un personaggi così fondamentale che non viene neanche citata nella quarta di copertina. No’One non è fondamentale per il fatto che sia lei, ma sembra vista solo come un mezzo per la salvezza di Tohr. Poi alla fine si vede che da questa relazione si salvano tutti e due, ma a me non è sembrato un personaggio così forte come lo sono state altre shellen.
I rapporti umani non gli ho trovati convincenti. Non c’è stato un reale confronto tra madre e figlia, fra John e Tohr. Non si è costruita una situazione accettabile.
Tohr non doveva andare avanti per la presenza, l’amore che provava per No’One, ma per John! Più di una volta John vien chiamato figliolo da Tohr, ma lui non è andato avanti per il bene di suo figlio, ma per il suo rapporto con una donna, non so quanto questo possa andare,
Il libro poi è molto lungo, con salti temporali anche importanti, cosa che io non adoro particolarmente, e diviene pesante in certi momenti, quasi noioso.
Il fatto di aver aggiunto una storia laterale, quella della crisi matrimoniale fra John e Xherx, è stata un’idea geniale, ma ho notato delle cose che sbavano anche qui.
Faccio presente, infatti, che sapendo tutti che Xherx non viveva più in casa con John nessun fratello o amico ha cercato di capire cosa succedeva, dare consigli o cercare di farlo. Si perde un po’ anche il fatto che Z sia venuta una figura importante per John, un esempio.
Una cosa che fa dispiacere perché era un rapporto davvero bello, che in alcuni punti dell’ottavo libro aveva commosso, ma che è stato abbandonato.
Ci sono tanti buoni propositi, ma troppa carne al fuoco per essere spiegata in un solo libro; dei problemi dovevano essere risolti prima, forse solo con i problemi di No’One sarebbe stato meglio.
La scena assolutamente più bella è stata la cerimonia funebre, è stata davvero commovente e se non fosse stata rovinata in quel modo sarebbe stata perfetta. Capisco che bisognava liberare Lassiter, ma così? Davvero!
Una cosa che mi ha fatto incazzare è il fatto che in italiano il Limbo sia stato tradotto In Mezzo. In inglese la parola Limbo non esiste con il significato che le diamo noi e per questo cercano di rendere l’idea di un luogo transitorio, ma per una volta che la traduzione poteva esulare dal letterare senza perdere il significato hanno fatto questa cosa.
I libri della Ward non sono facilissimi da tradurre per i molti slang e il linguaggio molto dialettale diaciamo, ma delle volte prendere un po’ distacco dal letterale va bene.

SCENA PREFERITA

Quando ti sposavi e ti facevi incidere sulla schiena il nome della tua shellen dovevi sopportare in silenzio … per dimostrare che eri degno del suo amore e di quell’unione.
Respiro. Respiro. Respiro.
Ma per la cerimonia d’ingresso nel fado era diverso.
Respiro. Respiro. Respiro.
Per la cerimonia d’ingresso nel fado dovevi …
Quando il marchio venne posato sulla pelle su cui tanti anni prima era stato inciso il nome di Wellsie, Tohr gridò quel nome e il dolore che aveva nel cuore, nella mente e nell’anima uscì tutto insieme, fino all’ultima goccia, in un urlo lacerante che faceva vibrare l’atrio.
Quel grido fu l’estremo saluto, la promessa solenne di ritornare nell’Aldilà, un’ultima manifestazione del suo amore.

VOTO





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