venerdì 13 giugno 2014

THe King - traduzione Capitolo 3; paragrafo 2



THE KING


Aspetto ancora con ansia altri vostri commenti e prego di citare la fonte se mai vorrete prendere in prestito questa traduzione.
La traduzione è amatoriale e senza scopo di lucro.
Alcune parti non sono tradotte letteralmente perché era impossibile trascrivere in italiano quello espresso in inglese, soprattutto modi di dire.



Questa è la copertina del mio libro


CAPITOLO III
Paragrafo II


La Maschera di Ferro, Caldwell, New York

“O Dio, o Dio, o Dio …”
Come Trez sollevò la bionda studentessa del college dal pavimento, ebbe una buon presa sul retro delle sue gambe – ma era fortemente tentato di abbandonarla come fosse un Hot Pocket. [una specie di burrito che gli americani scaldano in microonde]. Il sesso era adeguato – seguendo la linea di pensiero della pizza fredda: anche se è fredda, è sempre pizza.
Ma non è neanche Bella Napoli sulla settima strada a Manhattan.
E tutto questo per vedere, Dio sa cosa? Un totale mortale ronzio, e non perché lui era religioso in maniera umana o perché lei stava vivendo un grande momento mentre lui pensava alla pizza. La sua irritante e stridula performance, con il capo piegato, di YouPorn che aveva apice sulle sue espressioni facciali gli dava sui nervi.
Chiudendo gli occhi, cercò di concentrarsi sulla sensazione del suo cazzo e entrava e usciva da lei. La donna aveva delle grosse tette finte che erano dure come palloni da basket, e lo stomaco che faceva dei movimenti a scatto, e lui non sapeva decidere cosa era peggio: il fatto era che lui non era attratto da lei minimamente; la realtà è che lui stava fottendo questa racchia di fronte al bagno nel suo stesso club – così la sua staffa lo stava facendo camminare dalla vergogna; o nella possibilità, che suo fratello potesse sentirlo.
Merda, iAm. Il ragazzo aveva uno sguardo che poteva fare un giocatore di calcio in pieno confronto durante un ingaggio sentendo sul culo nudo una brezza tesa.
Non ciò che Trez stava cercando.
“… Dio, oh Dio, oh Dio …”
Se se solo potesse narcotizzarla con un paio di JC o qualcosa di simile.
“OH DIO, OH DIO”
Raggiunse tutti e due, decise di tirarsi fuori dalla sua miseria. Sgrillettando il clitoride, la portò all’orgasmo in tempo perché la sua erezione non si fosse sgonfiata del tutto, ma fosse uscita da lei.
Riposizionandola sui suoi piedi, dovette riacchiapparla, perché le sue ginocchia cedettero.
“Oh … Dio … tu sei fantastico … tu sei …”
Uh-huh, grazie dolcezza. L’unica cosa importante era quanto tempo ci sarebbe voluto per farla rivestire. “Anche tu, baby”.
Si piegò fi lato e la resse – e possibile che il reggiseno lei lo pensasse come una camicia? O il perizoma? O …
“Oh, non ho bisogno dei miei leggings ancora … no?”
Questo era per le sue gambe? Lui pensò mentre teneva la striscia nera in alto. Era difficile immaginare che coprisse di più che una mano o forse uno dei due seni delle dimensioni di una ciotola.
Chi le aveva tolto le autoreggenti? Non lui, non pensava, ma non si ricordava neanche, e non perché fosse ubriaco. L’intera sessione, proprio come le ultime di questi molti anni si vita amorosa, non erano completamente, ma piuttosto, volutamente dimenticabili.
Allora perché insisteva a immergersi in questa merda ancora e ancora …
Giusto, nessuna ragione per incarnare iAm. Suo fratello era più che capace di attraversare questa filosofia Ogni, Singola, Fottuta, Volta, loro erano insieme.
“Paparino, ti amo” la ragazza disse mentre stringeva i suoi bicipiti e si aggrappava a lui come fosse un palo da striptease. “Io amo questo”.
“Anche io”
“Mi ami, giusto?”
“Sempre.” Guardò la porta e sperò di aver pianificato un colpo di prelevazione. "Dammi il tuo numero, okay? Perché devo tornare al lavoro."
Mise il broncio - e non in quel modo che fa venir voglia di mettere a nudo e le zanne e masticare il mondo fuori dalla parete del bagno.
"Dobbiamo farlo di nuovo," lei con voce strascicata, alzandosi in punta di piedi per cercare di annusare contro il suo collo.
Ragazzi, mi ha potuto ottenere una volta, pensò. Una ripetizione era anatomicamente impossibile.
"Per favore, paparino .... " più strusciamento. Poi facilmente indietreggiò. “Per favore?”
Trez aprì la sua bocca, la frustrazione affilava il suo carattere e la sua lingua …
Fino a che non incontrò i suoi occhi, vide una onesta emozione in essi e indietreggiò. Parlò agli specchi … si sentì come se guardasse dentro se stesso: triste, vuoto, senza radici.
Lei era una mezza donna.
Lui era un mezzo uomo.
Solo con queste basi, loro erano perfetti, due persone distrutte percosse intorno alla piscina del sesso, cercando di connettere nel modo che garantisse che la loro isolazione continuasse soltanto.
“Per favore …?” pregò, come se si stesse preparando per un’altra perdita del legame fra loro.
Fissandola. Realizzò che il suo comune denominatore con lei era esterno a lei, come insieme a tutti gli altri sconosciuti, c’era un storia prima che lei finisse in quel bagno con un uomo che non era un uomo del tutto.
Merda, lui non era un normale vampiro.
Trez accarezzò le sue guance con le nocche, e quando lei voltò la sua testa sopra la sua mano, sussurrò “Chiudi gli occhi ..”
Il bussare fu l’innesco per considerare quanto forte e a che punto era. C’era bisogno di un secondo.
“Boss? State bene” arrivò dai pannelli.
La voce di Big Rob. Così c’era un problema di sicurezza … e dato che il ragazzo non era andato da Xherx con esso? Lei doveva essere fuori per qualche ragione … o più facilmente, lei stessa lo aveva mandato da Trez.
Le ciglia bionte finte si arcuarono, ma lui non voleva questo. “Dammi un minuto, B.R.”
“Okay, capo.”
“Chiudi gli occhi” disse ancora. Quando la bionda lo fece, si calmò, il tono soffocato dei bassi del club in lontananza, l’odore del profumo troppo pesante che diminuiva, il dolore all’interno del suo petto … beh, sono rimasti proprio dove erano, ma il resto vene verso l’oscurità.
Arrivò dentro la sua mente, fece quello che suo fratello gli aveva chiesto di fare: all’opposto di tutte quelle ragazze, si prese il tempo di togliere dalle memoria della bionda come erano finiti insieme, a partire dalla vacua conversazione che lei aveva cominciato al bar, a quando lui l’aveva portata via, alla sua esperienza religiosa in bagno.
iAm aveva ragione. Se avesse rimesso in ordine se stesso come aveva fatto adesso?  Lui non sarebbe ricaduto in questa trappola che aveva fatto con altre pollastre. E lui e suo fratello non avrebbero dovuto trasferirsi alla casa della Confraternita. E quella femmina, Selena, non sarebbe entrata in lui ancora di più …
Riconcetrandosi sulla bionda, decise di non fermarsi solo a cancellare la routine. Invece di lasciarle venti minuti di vuoto, le diede una fantasia dove lei aveva incontrato un ragazzo che la fissava come a dire che avrebbero fatto il sesso della loro vita con cinque minuti in un bagno, prima che lei decidesse di andarsene perché era troppo per lui.
Nel suo nuovo ordine mentale sarebbe stato qualcosa che lei avrebbe fatto frequentemente.
Finalmente, inserì un pensiero in cui lei doveva vestirsi e rifarsi il trucco. E nell’ultimo memento di caccia, gli incollò l’idea che lei stava per vivere il miglior anno, no, decade  della sua vita.
Trez uscì un momento dopo, volando via, la maglietta ritrovata, la maschera del tutto andava bene indossata. Big Rob stava aspettando nell’ombra, discreto come nessun ragazzo con la taglia di una montagna poteva fare.
Raggiungendo il ragazzo, Trez unì le braccia al petto e si posizionò difronte alla parete ricoperta di vestiti. Solitamente non discuteva di denaro fuori dal suo studio, ma la musica era alta abbastanza, la folla assorbita dal bere e dalla disperazione, e , ultimo ma non meno importante, lui sentiva in dovere di tenere d’occhio la bionda. Assicurarsi che nessuno la riportasse dentro prima che lei uscisse.
Almeno poteva essere migliore della metà di essi.
“Allora, cosa è successo?” Trez scannerizzò l’oscuro, lunatico club, monitorando sia le seconde nature che la materia primaria: le ombre tendono ad essere osservatori, ma dopo aver lavorato con Rehv e adesso era il capo di questo covo di iniquità, e la merda era la sua primaria interferenza.
Big Rob srocchiò le dita “ Alex ha detto qualcosa rispetta un ora fa e due non regolari. Entrambi gli uomini sono stati scacciati, ma l’aggressore è tornato e passeggia sul marciapiede qui fuori.”
La bionda emerse dal bagno, i vestiti erano dove dovevano essere, il trucco rifatto, i capelli rimessi in piega – ma più di questo, il suo mento era alto, gli occhi calmi e concentrati – e quel sorriso segreto sulle sue labbra la rendeva più attraente della media del territorio.
Come lei camminò dentro la folla, gli occhi di Big Rob la seguirono e così fecero quelli di molti uomini. Ma lei non sembrava essere interessata, la fiducia era tutto quello che le serviva come una escort.
Trez strofinò il centro del suo petto desiderava poter modificare i suoi obblighi e girare le cose come aveva fatto adesso. Poi di nuovo, tutto il miglioramento di sé non avrebbe cambiato il fatto che s’Hisbe lo voleva indietro come uno stallone da monta per il resto della sua vita naturale.
“Capo?”
“Scusa, cosa?”
“Vuole che ci liberiamo del ragazzo?”
Trez sfregò la faccia. “ Andrò d’accordo con lui. Come è fatto?”
“Ragazzo bianco, vestiti neri, capelli alla Keith Richards”
“Qualcosa che restringa il campo” borbottò Trez.
“Può vederlo appena fuori. Non è nella linea”
Trez annuì e tagliò nel locale pieno di folla, dirigendosi verso la porta. Da questa via, scrutò tutta la folla, inconsciamente cercando per segni di conflitto che potrebbero degenerare da assumere postura da stronzate a atterramenti tipo pista da bowling.
Anche se i Goth potevano essere fraterni se pompavi abbastanza alcool dentro loro …
A metà strada dall’uscita, catturò il flash di qualcosa di metallico alla sua destra, ma come si fermò e raggiunse coi suoi sensi oltre ai suoi occhi, non trovò nulla. Riprese il passo, uscì dal club, annuì a Ivan e al nuovo ragazzo, che proteggevano l’entrata, e prese a passeggiare lungo la linea d’attesa, che era piena dei soliti sospetti.
Sebbene non il tipo alla Kevin Space, naturalmente. E più che per pietà, lui amava i ragazzi in quel film.
Nessuno fuori dalla fila corrispondeva alla descrizione di B.R.
Sperava che se ne fosse andato per fare una passeggiata.
Come Trez fece per tornare alla porta venne colpito da catene che trainavano le auto, e la sensazione di bruciore fece ritirare il vampiro dalla luce. Sbatté le palpebre per schiarirsi la vista, riuscì in qualche modo a portarsi davanti alla linea e …
“Che cazzo … non dee tornare lì! Perché lo lasciate andare!”
Come Trez si accorse che era lui il soggetto della discussione, si fermò e guardò oltre le sue spalle.
Chiaramente, il figlio di puttana soffriva della sindrome del cane da caccia, i suoi occhietti tutti allampati come lui fissò Trez, il suo travestimento alla Stampy McStampy [io ho trovato che è un personaggio di Minecraft] lo faceva respirare pesantemente.
Probabilmente giocava molto a World of Warcraft o qualunque cosa fosse – che gli fece dimenticare che se si seguiva gli ordini di un bigotto, bisognava essere in grado di seguire quella merda.
Trez si chinò sul ragazzo e gli diede un momento per capire la loro differenza di taglie – e che cosa comprese, il figlio di puttana chiuse la bocca e si bloccò.
“Io possiedo questo posto,” Trez disse con una voce bassa “perciò la domanda è, perché cazzo io dovrei farti entrare.” Lanciò una occhiata a Ivan. “Non è benvenuto qui. Mai più”.
Ci fu qualche conversazione, ma poi fu fatto. Come un Ombra, era abituato ad essere osservato – i vampiri normali non sapevano che cosa fare con il suo genere, e francamente, lui non si curava di loro, neanche. In fatto, era stato portato a credere che non dovesse mischiarsi – fin a quando Rehvenge aveva aumentato il piatto e aveva aiutato lui e suo fratello nel loro esilio. All’inizio era stato diffidente dell’uomo – finche non aveva riconosciuto che Rehv era come loro: un fosrestiero in una socie’ ristretta che non rispettava.
Oh, quanto al mondo umano? Ognuno assumeva che fosse nero e legato alle associazioni raziali, buono o cattivo, per questo c’era l’ironia. Non era “Africano” o “Americano”, così nessuna di quella merda applicata nonostante la sua pelle fosse così scura.
Questo erano gli umani per lui, sebbene fosse così assorbito a tal punto che vedeva se stesso in tutte quelle situazioni. Nel frattempo, c’erano altre specie che camminavano tra loro, e loro non erano saggi.
Anche se … detto questo … qualche idiota cercava di tirare in ballo quella merda raziale con lui o sulla sua porta? Dopo l’idiota doveva pagarne le conseguenze.
Ritornato nel club, la luce stroboscopica e il rumore lo colpì come un muro di mattoni e dovette farsi forza per passare attraverso la resistenza. I lampi erano semplicemente troppo luminosi e la musica era peggiore, rimbombava all’interno del suo cranio fino a che tutto quello che c’era in gioco divenne un casino incomprensibile.
Che cosa pensava il suo staff? Chi aveva chiesto di mettere la musica così alta …
Oh … merda.
Sfregò i suoi occhi, sbatté le palpebre un paio di volte .. c’era qualcosa nel quadrante di destra:  una gamma di linee frastagliate che brillavano come luce solare attraverso il vetro del soffiato. 
“Fottimi …”
Per gentile concessione della seduta di sesso in bagno, la bionda aveva ottenuto un nuovo lavoro dopo la ripulita, e lui stava per avere dieci ore di vomito, diarrea, e bruciante mal di testa.
Come fanno tutti i malati di emicrania, guardò l’orologio. Lui aveva circa venti minuti prima che il divertimento del gioco iniziasse, e non poteva permettersi di buttarli via.
Camminò veloce, si fece largo fra i corpi, annuì alle ragazze che lavoravano e al suo team di sicurezza come se tutto fosse a posto. Poi andò nella parte riservata allo staff della casa, toccò il suo ufficio per la giacca di pelle e le chiavi, e uscì a sinistra nel parcheggio. La sua BMW lo stava aspettando, e lui ci entrò, mise la cintura di sicurezza e schiacciò sul gas, desiderò che questo inferno potesse viverlo nel Commodore – perché allora avrebbe potuto dare ad uno dei suoi buttafuori a cui dare la guida.
Ora aveva preso una camera nella casa della Confraternita. Disinteresse, autisti terzi non potevano esserci.
Di certo, poteva chiamare il fratello. Ma iAm avrebbe offerto il silenzioso commento di cura sulla strada di casa, e non aveva nessuna necessità di sottoporre se stesso a quel forte rumore: iAm era l’unica persona che aveva incontrato che poteva rendere il silenzio più duro alle orecchie che la partenza di un jet.
Quando il suo telefono si spense, lui pensò, merda, avrebbe fatto meglio a chiamare e far sapere a tutti al lavoro che era sceso per il conteggio.
Prese il cellulare, lo guardò – “Grande.”
Ma non avrebbe mai potuto mandare iAm alla segreteria telefonica. Trascinò la barra lungo lo schermo, pose l’apparecchio all’orecchio sebbene New York lo avesse vietato.
Suo fratello non gli diete la possibilità di dire “ciao” merda. “Stai avendo un attacco di emicrania”.
“Sei un sensitivo”
“No. Ho tirato ad indovinare per come sei scappato. Ho ragione – e c’è una sola ragione perché tu guidi così all'un’ di notte”
Lanciò un’occhiata allo specchietto retrovisore, e fu un poco orgoglioso di se stesso – se avesse inclinato la testa in un certo modo, poteva attualmente vedere un paio di fari.
“Accosta”
“Io …”
“Accosta, cazzo. Tornerò con l’auto questa volta a casa.”
Trez continuò a guidare, lungo la via del Nord, pensando ,nah, cercando di farlo.
Buon piano. Fin che una macchina non gli andò incontro nella direzione opposta – come si avvicinava, fu acciecato completamente e non ebbe scelta ma diminuì il gas. Lampeggiò in seguito, aveva tutte le intenzioni di riacchiappare l’acceleratore e continuare, aspettandosi che fosse la realtà: correva fuori dal tempo e non solo per colpa dell’emicrania.
La s’Hisbe erano in corsa solo per la loro lotta per farlo tornare nei territori, e Dio solo conosceva quale sarebbe stata la prossima mossa. Così in questa situazione iAm non aveva bisogno di vedere suo fratello morire di fronte a lui.
Aveva già fatto molti danni al ragazzo.
Una palla di fuoco non era una buona cosa sul suo curriculum.
Si arrese, accostò, colpì i freni, e pose la fronte sul volante. Anche se lui chiuse gli occhi, l’aura proseguì la sua strada, diffondendosi e spostando graudualmente fuori dal finestrino. Quando sarebbe sparita? Momento di festa – e non in modo divertente.
Mentre lui aspettava che iAm si fermasse accanto a lui, pensò come fosse ironico che delle volte fare la scelta giusta sembrasse una sconfitta totale.






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