THE KING
Aspetto ancora con ansia altri vostri commenti e
prego di citare la fonte se mai vorrete prendere in prestito questa traduzione.
La traduzione è amatoriale e senza scopo di lucro.
Alcune parti non sono tradotte letteralmente perché
era impossibile trascrivere in italiano quello espresso in inglese, soprattutto
modi di dire.
Questa è la copertina
del mio libro
CAPITOLO
X
Paragrafo
I
“... solo
una di esse è un cambiamento rivoluzionario.”
Mentre l'acqua
nella doccia continuava a scorrere, la voce suadente rimbombava attraverso gli
spogliatoi - e la testa di Wrath restava inclinata all'indietro: col pugnale
contro la giugulare e una mano pesante stretta sulla treccia che scendeva lungo
la sua schiena. Non poteva andare da nessuna parte.
Stringendo i
denti, non sapeva se essere impressionato oppure se incoraggiare la lama
affinché terminasse il lavoro.
Ma non aveva
tendenze suicide. “Quali sono, Payne?” mugugnò tra i denti.
La voce
della femmina fu un basso ringhio proprio nel suo orecchio. “Sappiamo entrambi
che puoi liberarti se scegli di farlo. In un istante mi puoi sopraffare - la
dimostrazione è stata più che esauriente in palestra.”
“E la
seconda?”
“Se l'ho
fatto una volta, posso farlo di nuovo. E probabilmente la prossima volta non
sprecherò il fiato cercando di provare che sono tua pari.”
“Io sono il
re, lo sai.”
“E io sono
la figlia di una divinità, figlio di puttana.”
Con questo,
lo lasciò e fece un passo indietro.
Coprendosi i
genitali, Wrath si voltò verso Payne. Non aveva mai visto le sue sembianze, ma
gli era stato detto che somigliava a suo fratello, alta e forte. Sembrava
avesse gli stessi capelli corvini e quei pallidi occhi di ghiaccio - e
l'intelligenza era qualcosa che poteva giudicare da sé.
E,
evidentemente, aveva anche le palle.
“Posso
ucciderti,” disse lei con durezza. “Quando mi pare. E non ho nemmeno bisogno di
un'arma convenzionale. Sei più forte, certo - te lo concedo. Ma sono in grado
di fare cose che tu neanche immagini.”
“Allora
perché non l’hai fatto?”
“Perché non
voglio seppellirti in una tomba. C'è bisogno di te qui. Sei essenziale ai fini
della razza.”
Maledetto
trono. “Quindi stai dicendo che ti saresti lasciata ammazzare in palestra?”
“Non mi
avresti ucciso.”
Oh, sì,
stavo per farlo, pensò con disgusto verso se stesso. “Ascolta, Payne, possiamo
girarci intorno per un anno e mezzo e non risolveremo nulla. Non mi allenerò
più con te. Mai.”
“Sul serio
ti aspetti che accetti un ragionamento basato sul mio sesso?”
“No, mi
aspetto che rispetti il mio legame con tuo fratello.”
“Non tirare
in mezzo la stronzata della vecchia usanza con me. Sono adulta e ho un
compagno. In alcun modo non permetterò che mio fratello abbia qualche diritto
su di me …”
Wrath balzò
in avanti. “Chi cazzo se ne importa. Vishous è mio fratello. Hai una vaga idea
di cosa gli avrebbe fatto se ti avessi ucciso?” Si portò una mano alla testa. “Puoi
scendere dal piedistallo per un secondo e provare a considerarlo? Anche se me
ne sbattessi il cazzo di te, credi che glielo poterei fare?”
Ci fu una
pausa e lui ebbe la sensazione che Payne stesse per rispondere. Ma quando non
sentì nulla, imprecò.
“E sì, hai
ragione,” disse evasivamente. “Tu combatti come un Fratello - e mi sono
allenato con loro per anni, per cui lo so. Non sto interrompendo gli
allenamenti perché sei una fottuta ragazza. È per lo stesso motivo per cui
Qhuinn e Blay non possono lottare sul campo insieme, e perché Xhex, se mai
decidesse di combattere con noi, non le sarebbe concesso di essere in squadra
con John. È perché la dottoressa Jane non opererebbe tuo fratello oppure te. Si
c’è un coinvolgimento troppo personale in certe situazioni, mi capisci?”
Contro il
rumore dell'acqua scrosciante, lui sentì che lei camminava intorno, i piedi
nudi quasi silenziosi sul pavimento.
“Se tu fossi
suo fratello invece di essere sua sorella,” disse Wrath, “sarebbe lo stesso. Il
problema sono io, non tu - per cui fammi un favore e scendi dal pulpito
femminista su cui sei salita. Mi stai annoiando.”
Un po' rude,
probabilmente. Ma aveva già dimostrato che essere civilizzato era fuori
discorso per il momento.
Ancora
silenzio. Fino a che Wrath quasi sollevò le mani in aria per la frustrazione -
ma ricordò che non bisognava sfoggiare i suoi gingilli. “Andiamo, Payne.
Apprezzo totalmente il tuo orgoglio nell'essere ferita. Ma ti voglio viva e
vegeta più di quanto m'importi ferire i tuoi sentimenti.”
Ci fu un
altro lungo momento di silenzio. Ma non se né andò - riusciva a percepire la
sua presenza quasi come la vedesse: era proprio sulla piastrella di fronte a
lui, e si frapponeva tra lui e l'uscita.
“Pensi che
non ti saresti fermato,” disse lei rudemente.
“No.” Wrath
chiuse gli occhi, il rimorso che gli trafiggeva il petto. “Lo so. E come ho
detto, non ha niente a che fare con te. Ora ti prego, per l'amor di Dio, lascia
perdere e fammi finire questa doccia.”
Quando non
ci furono più parole, Wrath percepì di nuovo il ribollire dentro di sé. “Che
c'è?”
“Lascia che
ti chieda una cosa.”
“Non può
aspettare fino a …”
“I Fratelli
si allenano insieme, giusto?”
“No. Sono
troppo occupati a prendere lezioni di lavoro a maglia nel tempo libero.’
“Perché non
si allenano più con te?” La sua voce divenne più bassa. “Perché non sei stato
chiaro con loro? È cambiato dopo che sei salito al trono?”
“Dopo che
sono diventato completamente cieco,” sputò tra i denti. “È cambiato allora.
Vuoi la data esatta?”
“Mi chiedo …
se andassi in giro far domande, se la gente sarebbe d'accordo con questa
affermazione.”
“Stai
suggerendo che posso vedere?” Snudò le zanne. “Sul serio?”
“No, sto
domandando se i tuoi fratelli sarebbero andati al tappeto per mano tua una
volta messa la corona in testa. Ho la sensazione che la risposta sarebbe no.”
“Adesso mi
spieghi perché questo aspetto è rilevante,” sbottò Wrath. “Perché l'altra
opzione è vedermi perdere nuovamente il controllo - e entrambi sappiamo che
divertimento è stato la prima volta.”
Quando lei
parlò, la sua voce era distante e lui ebbe la sensazione che si fosse spostata
sotto l'arco che conduceva agli armadietti.
“Io credo
che l'unico motivo per cui ci alleniamo insieme è perché sono una femmina.”
Quando Wrath aprì la bocca, lei lo precedette. “E penso che continueresti a
combattere con me se fossi un maschio. Continua a ripeterti che riguarda mio fratello,
va bene. Ma credo che tu sia più maschilista di quanto pensi di essere.”
“Fanculo,
Payne. Davvero.”
“Non
litigherò con te. Perché non chiedi alla tua shellan, invece.”
“Cosa?”
“Chiedile
come ci si sente nel discutere con te.”
Wrath colpì
l'aria tra loro. “Esci fuori di qui. Prima di darmi una ragione per stringerti
in un'altra dannata choke hold.”
“Perché non
vuole che tu sappia dove va quando tu lavori?”
“Chiedo
scusa?”
“Le femmine
non hanno segreti per i compagni che rispettano. E mi fermo qui, non dirò più
niente. Ma cieco o no, hai bisogno di una più chiara visione di te stesso.”
Wrath marciò
in avanti sul pavimento bagnato. “Payne. Payne! Torna subito qui, in questo
fottuto istante!”
Invece stava
litigando con se stesso.
La femmina
l'aveva lasciato da solo.
“Caaaaaaaaaaaazzo!”
urlò a pieni polmoni.
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